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La Via 17 novembre
IL FUTURO (Mc 13,24-32). Che cosa succederà domani? Come andrà a finire la Storia? Che ne sarà di noi? Predicazioni medievali e film di serie B ci rappresentano la fine del mondo come un delirio di fiamme e di istruzione, come il sommo giudizio finale fatto di caligine e di paura.La “colpa” di questa interpretazione approssimativa è del linguaggio apocalittico usato da alcuni libri della Scrittura, come il brano di Daniele che abbiamo letto oggi, fatto di forti immagini da non prendere alla lettera.Ciò che i cristiani hanno capito è semplice: Cristo, risorto e asceso al Padre, tornerà nella pienezza dei tempi, tornerà per completare il suo Regno, le anime…
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L’immagine è tutto?
Eugenio Sidoli, amministratore delegato di Max Mara, la casa di moda di proprietà della famiglia Maramotti che ha sede a Reggio Emilia e che rappresenta a livello mondiale una delle eccellenze del “Made in Italy”.
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Apparire, essere, donare
Ogni volta che diamo tutto e poi non ci resta più niente ci esponiamo finalmente all’assoluto di Dio. E mi dico che forse per questo noi non riusciamo a sentire il fuoco divino: perché facciamo le cose a metà. In questo Vangelo tre sono i verbi nascosti ma essenziali: apparire, essere, donare. Essi costituiscono la strada della vita, quella che tutti siamo chiamati a percorrere. Ci aiuti il Signore a compiere quei gesti di spirituale follia che ci conducano al dono e ci aiutino a misurare il mondo non con il criterio della quantità ma con quello del cuore. Don Umberto
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La Via 10 novembre
IL PIU’ NASCOSTO BENE (Mc 12,38-44). Il libro di Qoelet, uno dei più belli di tutto l’Antico Testamento, si conclude con queste parole: “Tutte le cose Dio giudicherà, il più nascosto male e il più nascosto bene”. È una frase che mi è sempre piaciuta tanto. Essa non mi ha mai generato l’inquietudine di un male nascosto che Dio vede quanto piuttosto la gratitudine e la meraviglia per quel bene nascosto che la gente non vede e che invece è chiarissimo agli occhi di Dio. A volte penso che se prendessimo consapevolezza del fatto che esiste tanto bene nascosto forse saremmo meno pessimisti e disfattisti sulla nostra società e ci…
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San Carlo Borromeo
Un’occasione per conoscere la storia di San Carlo, nato ad Arona il 2 ottobre 1538 e morto a Milano il 3 novembre 1584. Il giorno della sua ricorrenza è il 4 Novembre, perché una morte avvenuta dopo il tramonto era un tempo considerata come avvenuta già nel giorno seguente. Carlo Borromeo fu Santo perché ha saputo incarnare la figura del Pastore zelante e generoso, che per il gregge affidato alle sue cure è pronto a sacrificare tutta la propria vita: san Carlo fu davvero “onnipresente” nella diocesi di Milano attraverso le visite pastorali, fu attento in maniera profetica e incisiva ai problemi del suo tempo; soprattutto, come i grandi vescovi del…
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Dal purgatorio al paradiso
Da sempre, pur con modi e sfumature diverse, tutti i popoli ricordano e pregano per i defunti. Nella Chiesa la loro commemorazione è presente sin dal IX secolo ma già circa duecento anni prima nei monasteri un giorno all’anno era specificamente dedicato a questa celebrazione. Quanto alla scelta del 2 novembre, la storia ci riporta all’anno 928. Fu allora che l’abate benedettino Odilone invitò tutti i monaci dell’Ordine cluniacense a optare per quella data. Alla base il racconto che gli fece un confratello tornato dalla Terra Santa. A Odilone, da sempre molto attento alle anime del Purgatorio cui dedicava preghiere e sacrifici, il monaco raccontò che, a seguito di un…