• Omelie

    Il vero amore

    Chi non sa amare, può declinare il dogma con tutte le tonalità della propria voce, ma rimane distante da Dio perché Dio è relazione. Chi non sa amare è il vero ateo. Il vero credente è invece colui che ama creare legami, accogliere e comprendere, camminare insieme e condividere. Sant’Agostino diceva: «Se vedi l’amore, vedi la Trinità». Al termine di una giornata puoi anche non aver mai pensato a Dio e pronunciato il suo nome, ma se hai amato, se ti sei lasciato amare, se hai sorriso a qualcuno procurandogli un po’ di gioia, senza saperlo tu hai fatto la più bella professione di fede nella Trinità. Luigi Pozzoli

  • La Via

    La Via 15 giugno

    SS.Trinità. SE VEDI L’AMORE, VEDI LA TRINITA’  (Gv 16,12-15) . Oggi la liturgia ci espone alla luce insostenibile del mistero di Dio. Dio è Trinità: è unicità e, al tempo stesso, è pluralità. La ragione non riesce a capire e la fede è messa alla prova. C’è chi non si sente dl affrontare un problema così arduo di cui oltretutto non capisce quali riflessi possa avere dentro l’esistenza che sta vivendo. Tanto vale scegliersi un Dio più semplice lasciando la Trinità alle brillanti speculazioni dei teologi. C’è chi invece si arrende docilmente all’insegnamento del credo, senza discutere nulla. Ma è vera fede? La fede deve essere un fatto esistenziale e vitale.…

  • La Via

    La Via 8 giugno

    STARE INSIEME  (Gv 14,15-16.23-26). Pentecoste. “La sera di quello stesso giorno erano riuniti insieme nello stesso luogo”, così inizia il racconto della Pentecoste. Quale sia quel luogo lo sappiamo: il cenacolo. Inizialmente il motivo del loro riunirsi era la paura dei Giudei. Ma poi le apparizioni di Gesù avevano via via dissolto quella paura. Ora stavano insieme perché il cenacolo era diventato il luogo dell’anima. I luoghi dell’anima sono quelli nei quali ci troviamo insieme grazie a ricordi comuni, e quindi anche grazie alla conoscenza reciproca e agli affetti che ci legano. I rapporti tra Gesù e i suoi erano stati intensi e lo stare insieme era il modo migliore…

  • Omelie

    Le apparizioni di Gesù

    Sedere alla destra del Padre vuol dire come partecipare alla sua signoria nei confronti dei cieli e della terra. Ma oltre a questo significato teologico, la festa di oggi ci regala la certezza piena di stupore che chi è andato in cielo è sempre con noi. Nella fede noi possiamo godere di questa nuova modalità di presenza che nutre l’assenza e alimenta l’attesa. Così è per chi dice … voglio andare in cielo! Don Umberto

  • La Via

    La Via 1 giugno

    ANDARE IN CIELO (Lc 24,46-53). Ascensione del Signore. “Voglio andare in cielo!” È una espressione che affiora alle labbra di alcuni anziani quando si sentono ormai stanchi di questa vita e desiderano raggiungere le persone amate che già non ci sono più. Dentro queste parole c’è anche il desiderio di una condizione migliore di quella che vivono ora; una condizione di pace e serenità che la sofferenza del momento presente non permette di vivere. Se sono anziani a cui vogliamo bene queste pur comprensibili parole ci turbano un po’; vorremmo averli ancora tra noi e ci auguriamo che quel cielo lo raggiungano il più tardi possibile. Ci è difficile accettare…

  • Omelie

    Amare, obbedire, imparare

    Il Signore ci ha detto dove Dio ama porre la sua dimora. Ciascuno di noi, come discepolo di Cristo, è tempio vivo di Dio. Gesù non è venuto principalmente per portarci in un tempio, anche se non voleva rinnegare la funzione del tempio, ma è venuto per portare il tempio di Dio dentro di noi. È una Parola, questa, che dovrebbe inondarci di stupore contemplativo, di silenzio adorante, di gratitudine immensa. Che noi siamo la dimora di Dio è la grazia delle grazie. Oggi queste parole le vivono in prima persona i nostri bambini della prima Comunione. Nei loro occhi e nella loro emozione ritroviamo ciò che vorremmo tornare a…