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A metà del guado
Avere fede è fidarci di Dio anche quando sembra assente, o come Gesù, sembra dormire sulla barca della nostra vita. Non c’è bisogno di suscitare paura per ottenere la fede. Il Dio cristiano non è così, non manipola la nostra vita attraverso le paure che proviamo. La fede è una relazione che genera pace: come quella di un bambino piccolo che si addormenta proprio nel mezzo della tempesta. È ciò che infatti accadde a Gesù. Un bambino piccolo non avrà paura se non nella misura in cui la madre avesse paura: gli basta sentirsi circondato di amore. Gesù a questo amore si abbandona, per questo non teme. Ma questo amore…
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Toscanini Next
Serata musicale accompagnati dall’orchestra TOSCANINI NEXT, diretta dal maestro Roger Catino, che si esibisce proponendo colonne sonore tratte da film di grande successo.
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La Via 23 giugno
LA PRUDENZA… A VOLTE E’ TROPPA (Mc 4,35-41). Se ci fossimo stati noi al posto dei discepoli forse non avremmo accettato l’invito di Gesù a passare all’altra riva. Saremmo stati più prudenti. Era un rischio grande infatti quella traversata. Nella profondità del lago, secondo il modo comune di pensare, si celavano le forze del male. E quella riva, che dovevano raggiungere, era il territorio della Decapoli, infestato da demoni, da pagani, da stranieri pericolosi. Sarebbe stato meglio perciò non abbandonare la riva della sicurezza, rimanendo al riparo da ogni situazione sconosciuta e perciò inquietante. Perché facciamo appello alla prudenza in situazioni simili? Certamente per paura. La paura è uno dei sentimenti…
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Domenica 16 giugno
Il Vangelo ci chiede uno sguardo nuovo su noi stessi e sulla realtà; chiede di avere occhi più grandi, che sanno vedere oltre, specialmente oltre le apparenze, per scoprire la presenza di Dio che come amore umile è sempre all’opera nel terreno della nostra vita e in quello della storia. Papa Francesco
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CresciAmo
Conversazione con lo scrittore Bernardo Zannoni per l’apertura della rassegna estiva “Voci dal Castello”
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La Via 16 giugno
SEMI D’AMORE GERMOGLIANO (Mc 4,26-34). Le parabole che oggi ci presenta la liturgia — due parabole — si ispirano proprio alla vita ordinaria e rivelano lo sguardo attento di Gesù, che osserva la realtà e, mediante piccole immagini quotidiane, apre delle finestre sul mistero di Dio e sulla vicenda umana. Gesù parlava in modo facile da capire, parlava con immagini della realtà, della vita quotidiana. Così, ci insegna che anche le cose di ogni giorno, quelle che a volte sembrano tutte uguali e che portiamo avanti con distrazione o fatica, sono abitate dalla presenza nascosta di Dio, cioè hanno un significato. Allora, abbiamo bisogno pure noi di occhi attenti, per saper…