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La Via 10 marzo
RALLEGRARSI (Gv 3,14-21). Oggi la liturgia ci fa interrompere il ritmo quaresimale per vivere la domenica della gioia. Ma di cosa dovremmo rallegrarci? Ci sono davvero motivi, nella nostra vita, per cui sperimentare la gioia? A questo interrogativo ciascuno fornisce risposte a modo suo; anche il Vangelo però ce ne fornisce una: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto ma abbia la vita eterna”. Il Signore non è venuto a rubare niente, né gioia, né libertà, è venuto invece perché l’uomo non muoia, ma abbia la vita. L’alternativa della fede è questa: o credere nella vita che muore, ed…
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Sette lettere e sette sigilli
All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo…
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Uomo, credente, prete
L’immagine di Dio come di colui con cui ci si mette a mercanteggiare. Si fanno cioè gesti religiosi con la speranza (per alcuni la certezza) che Egli ci darà in cambio protezione e buona sorte. Una logica di scambio totalmente priva di gratuità nella quale l’uomo non arriva mai ad una vera apertura del cuore e Dio resta nel suo mondo come fosse il burattino della storia (per questo pagato dai nostri sacrifici). L’atteggiamento sorprendente di Gesù, nella pagina odierna del Vangelo, ci esorta a vivere la nostra vita non nella ricerca dei nostri vantaggi e interessi ma per la gloria di Dio che è l’amore. Per questo siamo chiamati…
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Marzo 2024
Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Italo Calvino, Lezioni americane.
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La Via 3 marzo
QUALE DIO (Gv 2,13-25). Forse la cosa più difficile nella vita spirituale non è tanto credere ma capire a quale Dio stiamo credendo. Per questo la liturgia anche oggi insiste sulla necessità di praticare la propria immagine di Dio. L’aveva già fatto domenica scorsa, allorché sia Abramo che i discepoli avevano vissuto un cambiamento di figura, una visione diversa di quale forma avesse Dio. Gesù di Nazareth. Nel Vangelo di oggi questo tema ritorna ed è così importante che Gesù si adira contro coloro che diffondono una immagine errata di Dio. Ciascuno di noi ha una sua immagine di Dio. Per certi versi è inevitabile che sia così: le nostre esperienze…
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Cambiare prospettiva
Abbiamo bisogno, in quei momenti, di una luce che ci possa offrire un altro sguardo illuminando in profondità il mistero della vita. Una luce che ci aiuti a reagire andando anche oltre i nostri schemi e oltre i criteri di questo mondo. Proprio questa luce, che era Cristo e la sua persona; fu donata ai tre discepoli sul Tabor. Il Signore vuole donarla anche a noi. Ma è necessario salire sul monte.