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Gesù nostro amico
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. …
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La Via 18 maggio
TRIBOLAZIONI (Gv 13,31-35). Risuona, nella prima lettura di oggi, questa esortazione “dobbiamo entrare nel Regno di Dio attraverso molte tribolazioni”. La pronunciarono Paolo e Barnaba alle comunità cristiane cui si rivolgevano. Non la pronunciano forse oggi anche per noi questa frase? Non abbiamo forse bisogno anche noi che le nostre tribolazioni non ci vengano solo alleviate ma anche spiegate? Allora si trattava di tribolazioni provenienti dalla persecuzione quindi motivate dalla fede in Gesù. Oggi non siamo certo più avvezzi a questo tipo di tribolazioni; anzi ci rivolgiamo alla religiosità per stare bene, alla ricerca di un benessere psicologico che ci doni pace senza passare da nessuna sofferenza. Ma le tribolazioni…
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Dio ci ama sempre attraverso qualcuno
Perché Gesù ci ha rivelato non un Dio qualsiasi, ma un Dio che sta dalla mia parte, ed è sempre pronto a difendermi anche quando non lo merito. E sta dalla mia parte non perché sono un prete ma perché sono un essere umano, sua creatura come ciascuno di voi. Nessuno infatti potrà rapirci dalla mano del Padre, dice oggi il Vangelo. Se ritorno quindi alla domanda iniziale di questa breve riflessione dico che senza Gesù non potrei credere in questo Dio. Pure considerazioni personali, che lascio a ciascuno di voi. Don Umberto
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La Via 11 maggio
SENZA GESU’ CRISTO (Gv 10,27-30). “Senza Gesù Cristo crederei in Dio, sì o no? Mi faccio a volte questa domanda che mi è riaffiorata alla mente leggendo queste poche righe del Vangelo di oggi. Una domanda che faccio a ciascuno di voi. Devo confessare che ho una risposta sfumata alla domanda in questione. Ci sono stagioni in cui mi lascio prendere da una spiritualità che cerca e sente la vicinanza di Dio nel creato, negli eventi della vita o nello spazio interiore del cuore. Mi accade di percepire il desiderio di una specie di dissolvenza di quello che sono, dentro il grande mistero dell’esistenza, come una goccia d’acqua immersa dentro…
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Dall’incontro alla testimonianza
Affidandogli l’incarico di pascere il suo gregge, Gesù chiede a Pietro l’amore, non altro. Certo Pietro deve amare anche il suo gregge, deve guidarlo e servirlo. Ma la condizione per svolgere questo incarico è anzitutto quella di amare Gesù. Bruno Maggioni
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La Via 4 maggio
IL GESTO DELLA DEDIZIONE (Gv 21,1-14). Gesù appare ai discepoli tornati in Galilea al loro lavoro di pescatori. Diversi motivi si intrecciano in questo racconto. Anzitutto l’interessante contrapposizione tra Pietro e il discepolo prediletto. Ambedue vedono lo sconosciuto sulla riva, però è il discepolo prediletto che riconosce per primo il Signore. Dall’altra parte, è Pietro che prende l’iniziativa di andare a pescare (v.3), corre per primo incontro al Signore (v. 7), trae a riva la rete piena di pesci (v. Il). Sembra dunque che l’evangelista voglia esaltare — da punti di vista differenti — ora l’uno ora l’altro: il discepolo amato per la chiaroveggenza nel riconoscere il Signore, Pietro per…