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Omelia 12 giugno
Le cose che Gesù aveva da dire ai suoi eccedevano la loro possibilità di comprendere. D’altra parte questa pare essere una delle leggi fondamentali della nostra comunicazione umana. Don Umberto
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La Via 12 giugno
LEGAMI, SILENZI, PAROLE. (Gv 16,12-15) Domenica scorsa abbiamo celebrato, con la Pentecoste, l’inizio della vita della Chiesa. Anche oggi, in fondo parliamo di Chiesa, attraverso l’immagine della Trinità. Per Chiesa (ormai lo sappiamo) intendiamo non l’istituzione ma l’insieme delle relazioni e dei legami che sono segnati dallo Spirito di Gesù. Questi rapporti si caratterizzano per l’amore vicendevole e la solidarietà. La festa della Santissima Trinità ci invita quindi ad impegnarci negli avvenimenti quotidiani per essere lievito di comunione, di consolazione e di misericordia. Il testo evangelico svolto per questa domenica però ci spinge anche ad un’altra riflessione. Gesù parla del dono dello Spirito Santo e dice che sarà Lui a…
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Omelia 5 giugno
Solo lo Spirito Santo permette di superare queste paure. Trasformando il cuore dei discepoli Egli creò la Chiesa, comunione di persone libere. Invochiamolo perché trasformi anche i nostri legami. Don Umberto
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La Via 5 giugno
SPIRITO CREATORE. (Gv 14,15-16.23b-26). La tradizione vuole che la Pentecoste sia avvenuta nel cenacolo, lo stesso luogo che Gesù aveva scelto per vivere l’ultima cena con i suoi. Quando si va pellegrini in Terra Santa si sosta sempre in questa stanza al piano superiore nella quale (a volte in un po’ di confusione) pregare e meditare questi due grandi eventi evangelici. Gesù aveva certamente iniziato già prima un’opera di comunione e di “raccolta” intorno a sé dei suoi discepoli, li aveva scelti proprio perché stessero con Lui. E probabilmente dobbiamo tornare proprio al quel momento sorgivo per cogliere uno dei significati della Pentecoste. Infatti è come se con il…
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Mese di maggio
“Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata.” Etty Hillesum
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Omelia 29 maggio
A pensarci bene spesso nella nostra vita viviamo alla presenza di qualcuno anche se quel qualcuno non è lì con noi. È la capacità di vedere l’invisibile, tutto tipico della fede, di cui ci parla la lettera agli Ebrei. Vedere l’invisibile vuol dire passare da questa terra al Padre, compiendo anche noi, ogni giorno una sorta di ascensione. Per diventare capaci di accettare che il nostro desiderio non trovi quaggiù il suo pieno compimento. Don Umberto