La Via
Pubblicazione La Via foglio settimanale
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La Via 18 maggio
TRIBOLAZIONI (Gv 13,31-35). Risuona, nella prima lettura di oggi, questa esortazione “dobbiamo entrare nel Regno di Dio attraverso molte tribolazioni”. La pronunciarono Paolo e Barnaba alle comunità cristiane cui si rivolgevano. Non la pronunciano forse oggi anche per noi questa frase? Non abbiamo forse bisogno anche noi che le nostre tribolazioni non ci vengano solo alleviate ma anche spiegate? Allora si trattava di tribolazioni provenienti dalla persecuzione quindi motivate dalla fede in Gesù. Oggi non siamo certo più avvezzi a questo tipo di tribolazioni; anzi ci rivolgiamo alla religiosità per stare bene, alla ricerca di un benessere psicologico che ci doni pace senza passare da nessuna sofferenza. Ma le tribolazioni…
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La Via 11 maggio
SENZA GESU’ CRISTO (Gv 10,27-30). “Senza Gesù Cristo crederei in Dio, sì o no? Mi faccio a volte questa domanda che mi è riaffiorata alla mente leggendo queste poche righe del Vangelo di oggi. Una domanda che faccio a ciascuno di voi. Devo confessare che ho una risposta sfumata alla domanda in questione. Ci sono stagioni in cui mi lascio prendere da una spiritualità che cerca e sente la vicinanza di Dio nel creato, negli eventi della vita o nello spazio interiore del cuore. Mi accade di percepire il desiderio di una specie di dissolvenza di quello che sono, dentro il grande mistero dell’esistenza, come una goccia d’acqua immersa dentro…
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La Via 4 maggio
IL GESTO DELLA DEDIZIONE (Gv 21,1-14). Gesù appare ai discepoli tornati in Galilea al loro lavoro di pescatori. Diversi motivi si intrecciano in questo racconto. Anzitutto l’interessante contrapposizione tra Pietro e il discepolo prediletto. Ambedue vedono lo sconosciuto sulla riva, però è il discepolo prediletto che riconosce per primo il Signore. Dall’altra parte, è Pietro che prende l’iniziativa di andare a pescare (v.3), corre per primo incontro al Signore (v. 7), trae a riva la rete piena di pesci (v. Il). Sembra dunque che l’evangelista voglia esaltare — da punti di vista differenti — ora l’uno ora l’altro: il discepolo amato per la chiaroveggenza nel riconoscere il Signore, Pietro per…
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La Via 27 aprile
DA UN’OMBRA ALL’ALTRA (Gv 20,19-31). Scrivo dell’ombra senza intendere però quella che proiettiamo sul terreno quando splende il sole. L’ombra è, simbolicamente, anche quella parte interiore di ciascuno di noi, quella parte non riconosciuta della personalità fatta di ricordi rimossi, emozioni intense o anche profonda sofferenza. Oggi la liturgia ci parla di due discepoli e delle loro ombre: Tommaso e Pietro. Per il primo è appunto un’ombra interiore, per il secondo è fisica. L’ombra di Tommaso è certamente all’origine della sua incredulità. È sorprendente sapere che San Gregorio Magno (che fu un Papa straordinario) diceva che l’incredulità di Tommaso ha giovato a noi più della fede degli altri discepoli. Perché…
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La Via 13 aprile
SENTIRSI VIVI (Lc 22,14-23,56). Oggi ci accompagna l’intero racconto della Passione di Gesù che ci ha inondato di sentimenti, emozioni e pensieri che non vanno addomesticati ma lasciati scorrere affinché entrino nei nostri cuori. C’è sempre infatti questo rischio, quello di ascoltare queste parole con lo spirito di chi già le sa, di chi pensa che siano ricordi antichi e quindi abbiano perso la loro forza. Ci si accosta a questa pagina di Vangelo come se si fosse morti dentro e invece per entrare nella Settimana Santa è necessario sentirsi vivi. Potremmo farlo davanti a tutta la scena della Passione, ma una in particolare è figura di luce: quella del buon…
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La Via 6 aprile
SENZA NOME (Gv 8,1-11). Doveva essere morta, e invece era viva. Come Lazzaro, l’amico di Gesù fatto uscire dalle tenebre. O come quell’altro, Barabba, il criminale condannato a morte al cui posto andò il Signore stesso. Lei però un nome non ce l’aveva. O meglio, non sappiamo come si chiamasse. Sappiamo per certo che la Parola di Dio si ergeva dinnanzi a lei minacciosa e implacabile: “l’adultera e l’adultero dovranno essere messi a morte.” Probabilmente l’uomo, il maschio, vigliacco come spesso accade, se la sarà data a gambe, dopo averla riempita come recita una canzone “delle sue promesse vane”. (P.Bertoli, Il pescatore) Ma lei no, lei c’era finita dentro e…