
La Via 14 settembre
NASCE IN MEZZO AL PIANTO (Gv 3,13-17).
Esaltazione della S. Croce
Pensare che la Croce, simbolo di umiliazione e di morte possa essere esaltata è qualcosa di innaturale.
Eppure è proprio ciò che festeggiamo oggi.
La scelta del brano evangelico per capire questa esaltazione della Croce cade sul colloquio tra Gesù e Nicodemo.
Quest’ultimo andò da Gesù di notte, di nascosto, quasi per non compromettersi, per non macchiare la sua reputazione e non perdere le sue precedenti sicurezze.
Ma Gesù gli disse che non era possibile trattenere la vita precedente; occorreva rinascere e ricominciare da capo.
E non esiste rinascita che non comporti una qualche sofferenza.
Non a caso quando nasciamo lo facciamo piangendo; in ogni rinascita c’è una forma di morte, di perdita.
Non è possibile che nulla vada perduto.
In questa immagine così forte noi ritroviamo il vero senso della Croce e la possibilità di celebrarne l’esaltazione.
Non è solo memoria dell’evento leggendario del suo ritrovamento a Gerusalemme e della conseguente devozione
sorta attorno ad essa.
La festa di oggi è l’accettazione del fatto che la Croce è figura assai eloquente della vita secondo la fede.
Essa è una vita in cui si è chiamati a rinascere non difendendola la vita, ma affidandola a Colui che solo potrà custodirla.
La vita nella fede è solo apparentemente persa: in fondo è donata.
Per questo la sua perdita appare come un gesto di libertà sovrana.
Nel pensare al titolo di questa “Via” ho ricordato le parole di una canzone di Battisti: “nasce in mezzo al pianto”.
Cosa nasce?
Il suo canto libero.
Per essere liberi bisogna perdere.
Rinunciando alla nostra vita la salveremo.
Salendo sulla Croce, la salveremo.
Ogni giorno si rinnovi questa nostra scelta.
Don Umberto

