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Costruire…edificare la Chiesa

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L’AMBONE
Mensa della Parola

L’ambone, luogo della lettura delle Scritture, appartiene in modo privilegiato alla rivelazione giudea cristiana.
A differenza dell’altare esso non ha alcun debito da riconoscere alle religioni. Il cristianesimo e la sua liturgia custodiscono in sé, fin dall’origine, questo radicale rapporto con la Parola di Dio: l’eucarestia dei cristiani è stata da sempre formata da due elementi fondamentali, la lettura delle scritture e l’azione di grazie sui doni.
Non vi è mai stata tavola del pane e del vino senza la tavola della Parola.

Sintesi storica
Ci focalizziamo attorno a due immagini della vita di Gesù:
l’ultima cena con i suoi, dove la sua parola risuona in un contesto familiare e quella piccola assemblea è l’immagine della chiesa raccolta attorno al Signore.
il momento in cui Gesù stesso “si alza a leggere”la Torah, nella sinagoga secondo il testo di Luca 4.
La parola risuona, quindi, sia con un tratto familiare, che crea comunione e intimità, sia con un tratto ufficiale e solenne.
Nel momento in cui il cristianesimo è passato da una dimensione nascosta ad una pubblica (IV secolo) si è privilegiato l’aspetto solenne e ufficiale facendo diventare l’ambone (= luogo elevato) un vero e proprio monumento.
Non più in legno, ma in muratura. Da esso risuona l’annuncio e l’annuncio per eccellenza è quello della resurrezione. Quindi l’ambone deve richiamare il sepolcro vuoto nel giardino. In esso tutti sono in piedi (solo l’angelo si siede sulla pietra secondo Mt 28): perché anche chi annuncia la Parola ne è prima uditore.
Questo carattere di monumentalità ha subito un ridimensionamento con la riforma protestante: il cattolicesimo ha focalizzato maggiormente la presenza reale nell’eucarestia e quindi la centralità del tabernacolo.
Il ridimensionamento siè però spesso trasformato in impoverimento: piccoli leggii di legno asportabili.
Con il Concilio Vaticano II si assiste, per fortuna, ad una rivalutazione sia dell’importanza della Parola che, di conseguenza del luogo in cui questa Parola risuona.
“La chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla tavola sia della parola di Dio che del corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli”.(DV 21)
Lo sforzo è quindi quello di tutelare sia la solennità e il valore teologico dell’ambone che il suo carattere di polo attorno al quale si raduna in familiarità la comunità cristiana.

Il nostro progetto

Iconografia e iconologia

L’ambone è tavola della Parola di Dio, mensa a cui nutrirsi per attingere i tesori delle Scritture.
La proclamazione della Parola e in particolare l’annuncio della Resurrezione di Cristo, hanno in esso il loro luogo sorgivo.
Per questo è parzialmente separato dall’area presbiterale e proteso verso l’assemblea dei fedeli. Anche per evitare di ridursi ad un semplice oggetto di arredo, ha una sua propria iconografia tesa a sottolineare il tema dell’ascolto della Parola.
Essa rappresenta infatti l’immagine di Maria colta nel momento dell’Annunciazione. Sant’Efrem il Siro – riprendendo un’antica tradizione del nord Africa che ha la sua origine nei geroglicifi egiziani – dice che la Madre di Dio è stata fecondata tramite l’orecchio, come a sottolineare l’importanza dell’ascolto nell’esperienza di fede biblico cristiana. Anche Sant’Ambrogio scriveva che “ogni credente che ascolta la parola genera in sé il verbo di Dio”.
Da qui l’idea di rappresentare Maria con il rotolo del libro nella mano destra, posto all’altezza del cuore: organo centrale dell’ascolto della Parola di Dio; mentre nella sinistra, posta sul seno, regge un gomitolo di filo, per dire che sta tessendo in lei la carne del Verbo
Profilo estetico e formale, dimensioni, rapporto con l’architettura.

L’intero spazio presbiterale è concepito come una articolazione unitaria in cui i poli liturgici non sono vaganti, ma idealmente saldati ad esso senza perdere il loro carattere specifico.
Il richiamo dell’ambone al tema dell’ascolto della Parola è da collocarsi all’interno di un ideale asse teologico/spirituale che va dal battistero, all’ambone e infine all’altare.
Dall’ascolto alla visione, dalla Parola di Dio alla Carne del Verbo.
Le dimensioni dell’ambone saranno di 111 cm di altezza, 60 cm di larghezza, 80 cm di profondità.
Qualità materiche e tecniche realizzative.

Il materiale scelto è, anche in questo caso, la pietra calcarea bianca (limestone).
Sarà pietra levigata, tranne la zona intorno agli elementi iconografici che sarà bocciardata.
La figura della Vergine in ascolto sarà in bronzo dorato e anche in questo caso ci sarà un piano trasversale, elemento di continuità stilistico con l’altare, quale parte integrante dell’ambone stesso. Il leggio sarà costituito con una pendenza del 6% del piano superiore levigato.

2. 3 Curriculum vitae dell’artista
LUIGI RAZZANO (Caserta 1963). Sacerdote, teologo, scultore, pittore.
Dopo il diploma artistico, nell’82 entra nella bottega del maestro Argenio A. dal quale apprende e perfeziona la tecnica della scultura in marmo. Con lui collabora fino all’86. Nel 1988, all’età di 25 anni, lascia l’attività artistica per il sacerdozio. Inizia gli studi di Filosofia e Teologia presso la Pontificia Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale (sez. San Luigi). Nel ’96 viene ordinato sacerdote. Nel 1999 consegue la Specializzazione sul concetto di Gloria come estetica in H.U. von Balthasar, e nel 2004 il Dottorato in Teologia Fondamentale, su l’Estasi del bello nella sofiologia di S.N. Bulgakov, presso l’Università Lateranense di Roma.
È Presidente della Commissione Arte sacra della Diocesi di Acerra (Na).
Nel 2008 fonda il Centro Logos, per l’evangelizzazione della cultura attraverso l’arte, dedicandosi a tempo pieno per l’arte.
A livello di attività Docente e investigativa, nel 2004 viene invitato ad insegnare Introduzione alla Teologia presso lo Studio Francescano Interfamiliare Campano-Lucano.
Nell’anno successivo (2005) insegna anche Antropologia Teologica. Nello stesso anno è chiamato come assistente del Corso di Trinità e Cristologia, presso la Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale (sez. San Luigi), mentre nel 2006 diventa docente incaricato di Teologia Estetica. A partire dallo stesso anno è Docente di Teologia Estetica presso la Scuola di Alta specializzazione in Arte e teologia (PFTIM – sez. San Luigi). Sempre nello stesso anno diventa membro dell’ATI. Dal 2009 è docente stabile della cattedra di Cristologia e Teologia estetica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Caserta.
Un impegno quello della docenza che lo porta a coniugare la ricerca artistica con quella teologica ed estetica.

Sulla Teologia estetica ha pubblicato:
opere:
L’estasi del Bello nella sofiologia di S.N. Bulgakov, Città Nuova, Roma 2006.

articoli:
– Tra teologia e arte. Una riflessione alla luce dell’incontro con il carisma dell’ Unità, in Nuova Umanità, 5 (1999), 655-669.
– L. RAZZANO – L. ZÀK, Teologia della bellezza. Alcune riflessioni di carattere epistemologico, in AA. VV., Cristianesimo e bellezza, (a cura di N. Valentini), Paoline, Milano 2002, 126-154.
– La bellezza nel pensiero religioso russo del ‘900, in PONTIFICIA ACCADEMIA TEOLOGICA, 2 (2005), 413-428.
– Teologia e arte su una rilettura teandrica della bellezza, in Rassegna di teologia, 4 (2006), 485-496.
– Pantheon e Monotheon. Ipotesi di un ‘architettura interreligiosa. Presupposti teologici, in Rassegna di teologia, 3 (2007), 421-449.
– Il ritmo trinitario della bellezza. Risvolti artistici e poetici, in CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI ROSMINIANI, Bellezza, filosofia, poesia, nel 50° della morte di Clemente Rebora. Atti dell’VIII corso dei Simposi Rosminiani, Stresa 22-25 agosto 2007, 127-140.
– Il volto del Risorto. Approccio artistico, in ASSOCIAZIONE TEOLOGICA ITALIANA, Ripensare la Risurrezione, (a cura dì F. Scanziani), Glossa, Milano 2009, 81-125.

Per i tipi poetici ricordiamo:
– Poesie scelte 1989-1999, Libroitaliano, Ragusa 2000.
– Dio non si è stancato di noi. Poesie e preghiere, Giannini Editore, Napoli 2004.
– Sentinella, in Tempi moderni, Libroitaliano, 2000.
– Furia adamitica, in Ondate di rabbia e di paura, (a cura di A. Forbice), Pagine-Rai-Eri, Roma 2002. – Origliando l’Eterno, Guido Miano Editore, Milano 2013.

A livello artistico segnaliamo:
– Crocifisso kerigmatico (2010), per la Chiesa di Sant’Anna ai pellegrini, Pellegrini, Boscoreale, (Na)
– Porta della Trinità (2009), vetrata per il tamburo della Chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori in Acerra (Na).