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La Via 30 marzo
TUTTO CIO’ CHE E’ MIO E’ TUO (Lc 15,1-3.11-32). La parabola del Padre misericordioso che accompagna questa domenica la conosciamo a memoria. Per questo vale la pena fermarci su una sola frase, una parola solitamente poco considerata che costituisce anche lo slogan della nostra Quaresima diocesana: “tutto ciò che è mio è tuo”. È ciò che il Padre della parabola dice al figlio maggiore allorché questi manifesta la sua contrarietà alla festa per il fratello ritornato a casa. Sono parole che esprimono un legame profondo, una comunione che questo figlio maggiore non riusciva a vivere profondamente. C’è come una dissociazione tra lui e il Padre, o meglio una percezione diversa…
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L’alba dentro l’imbrunire
Registrazione della serata:
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Essere protagonisti
Si potrebbe essere impeccabili ma sterili; e, al contrario, si potrebbe essere fecondi pur conoscendo l’esperienza del peccato come ogni uomo e donna di questo mondo. Così il tempo di Quaresima che stiamo vivendo non è l’occasione per dire dei no, quanto pertanto per dire dei sì. Sì alla Parola di Dio; sì alla generosità, sì alla pazienza, sì all’amore. Don Umberto
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La Via 23 marzo
IL SENSO CRISTIANO DELLA VITA (Lc 13,1-9). Quello di oggi è un episodio evangelico nel quale ci viene insegnato il senso cristiano della vita. Ed è un insegnamento impartito da Gesù attraverso una contrapposizione. Ci sono anzitutto alcuni uomini turbati da una notizia drammatica che riferiscono al Signore: nel cortile del tempio di Gerusalemme alcuni soldati romani avevano massacrato dei pellegrini mentre stavano offrendo dei sacrifici. A questo terribile episodio se ne accosta un altro altrettanto angosciante: alcuni passanti a Gerusalemme erano stati schiacciati dal crollo della torre di Sìloe. A Gesù viene raccontato tutto ciò ma soprattutto…
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L’orrore e la bellezza
“Storia di una storia. Un’autobiografia”. Davide non scrive per istinto, per dote avuta in sorte, ma per conquistato titolo di autore. Le sue storie fanno alzare gli occhi dalla pagina e danno a chi legge un lancio nei suoi propri ricordi. Le sue storie suggeriscono al lettore quello che ha di sé dimenticato. Davide scrive il tempo degli sforzi di un quartiere di farsi coraggio, d’inventare momenti di comunità, di sostegno ai bambini, a fondamento di un altro futuro. Sono i momenti, piccola minoranza nel peso dei giorni, a dare loro un verso, il senso di una nuova appartenenza. Sono i momenti a fare breccia e cambiare l’ossigeno nell’aria. Oggi…
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Puntare sulla bellezza
Agli occhi della fede, nulla più nella nostra vita è banale, niente è mediocre, niente ci rende impazienti, perché cogliamo il senso profondo di tutto. È una consolazione intellettuale, nella quale si gode di capire il senso di tante prove, sofferenze, oscurità. Si comprende che tutto ha un senso”. Don Umberto