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Marzo 2024
Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Italo Calvino, Lezioni americane.
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La Via 3 marzo
QUALE DIO (Gv 2,13-25). Forse la cosa più difficile nella vita spirituale non è tanto credere ma capire a quale Dio stiamo credendo. Per questo la liturgia anche oggi insiste sulla necessità di praticare la propria immagine di Dio. L’aveva già fatto domenica scorsa, allorché sia Abramo che i discepoli avevano vissuto un cambiamento di figura, una visione diversa di quale forma avesse Dio. Gesù di Nazareth. Nel Vangelo di oggi questo tema ritorna ed è così importante che Gesù si adira contro coloro che diffondono una immagine errata di Dio. Ciascuno di noi ha una sua immagine di Dio. Per certi versi è inevitabile che sia così: le nostre esperienze…
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Cambiare prospettiva
Abbiamo bisogno, in quei momenti, di una luce che ci possa offrire un altro sguardo illuminando in profondità il mistero della vita. Una luce che ci aiuti a reagire andando anche oltre i nostri schemi e oltre i criteri di questo mondo. Proprio questa luce, che era Cristo e la sua persona; fu donata ai tre discepoli sul Tabor. Il Signore vuole donarla anche a noi. Ma è necessario salire sul monte.
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Caravaggio
Ad “Utopia” va in scena Caravaggio, personaggio tanto rivoluzionario quanto attuale. Venerdì 23 febbraio alle ore 21 al teatro “A. Zanoletti” di Roveleto salirà sul palco Paolo D’Anna con “Caravaggio, un genio ribelle”, spettacolo di parole ed immagini sulla figura di Michelangelo Merisi, un viaggio tra luci ed ombre di un artista dalla biografia avventurosa e piena di colpi di scena. Paolo d’Anna sarà il narratore, attore immerso nel mondo del teatro da 35 anni, ma anche scrittore e poeta, che porta in scena solo i personaggi che ama e porta nel cuore. Erika Negroni
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La Via 25 febbraio
QUEI TRE (Mc 9,2-10). Ogni anno in Quaresima veniamo invitati a contemplare la scena della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. La liturgia vuole mostrarci così la meta pasquale del nostro itinerario penitenziale; ma al contempo vuole invitarci a metterci nei panni dei tre discepoli che contemplando Gesù trasfigurato e pieno di luce ebbero una esperienza diretta della realtà divina del loro maestro. Pietro, Giacomo e Giovanni (questi i tre discepoli presenti) in che condizioni interiori giunsero a quel momento? Salirono sul Tabor in preda ad una profonda delusione e con il cuore appesantito dal fallimento a cui Gesù stava andando incontro. Non sarebbe difficile per noi entrare nei loro…
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Riallacciare i rapporti
Preghiera, carità, digiuno. Tutto il ministero di Cristo è una lotta contro lo spirito del male nelle sue molteplici manifestazioni. Gesù infatti compirà esorcismi, perdonerà i peccati, guarirà dalle malattie. All’inizio della sua missione sembrerà che la sua potenza possa avere ragione, con facilità, del demonio. Ma poi anche per Gesù giungerà la sconfitta, il rifiuto e l’abbandono fino alla cattura e alla morte in croce. Proprio la morte però sarà l’ultimo deserto che attraverserà per sconfiggere definitivamente il male. Gesù che vinse nel deserto per vincere poi nella Resurrezione darà anche a noi la vittoria. Don Umberto