-
La Via 16 giugno
SEMI D’AMORE GERMOGLIANO (Mc 4,26-34). Le parabole che oggi ci presenta la liturgia — due parabole — si ispirano proprio alla vita ordinaria e rivelano lo sguardo attento di Gesù, che osserva la realtà e, mediante piccole immagini quotidiane, apre delle finestre sul mistero di Dio e sulla vicenda umana. Gesù parlava in modo facile da capire, parlava con immagini della realtà, della vita quotidiana. Così, ci insegna che anche le cose di ogni giorno, quelle che a volte sembrano tutte uguali e che portiamo avanti con distrazione o fatica, sono abitate dalla presenza nascosta di Dio, cioè hanno un significato. Allora, abbiamo bisogno pure noi di occhi attenti, per saper…
-
Il legante è Dio
Ogni relazione di comunione genera una ferita perché ha in sé stessa un limite, un difetto, una mancanza. Però ci può servire ad aspirare a quelle realtà invisibili che costituiscono la nostra relazione con Dio. Mi sembra quindi che le letture oggi ci invitino a non beatificare le nostre relazioni terrene ma anche a non restarne troppo delusi quando non realizzano le nostre aspettative. Don Umberto
-
La Via 9 giugno
COMUNIONE E TRANSITORIETA’ (Mc 3,20-35). Ci sono due immagini che le letture di oggi ci regalano: quelle della comunione e quella della transitorietà. Partiamo dalla prima: Vangelo e lettura della Genesi lasciano intendere quanto sia importante vivere in comunione con gli altri per ogni essere umano, che sia credente o no. Dopo il peccato originale questa comunione si rompe: Adamo ed Eva si accusano a vicenda e il loro legame ne resta segnato per sempre. Così anche il Vangelo ci fa riflettere sullo stesso tema: i familiari di Gesù infatti vanno a cercarlo per riportarlo a casa intendendo così la comunione come qualcosa di troppo soffocante. E a volte le…
-
Gesù, pane quotidiano
Capita che la vita infatti abbia prolungati momenti opachi senza che accada nulla di particolare o rilevante. È proprio in questi momenti che trova forza e senza la celebrazione dell’ Eucarestia essa è quel pane quotidiano di cui Gesù ci ha insegnato a fare richiesta. Così come la cosa più comune per noi è il cibo, allo stesso modo il pane eucaristico. Le cose più comuni però non sono affatto scontate e ovvie. Se così fosse Gesù non ci avrebbe educato a chiederlo nella preghiera. La meraviglia del dono non può essere smarrita. Solo essa infatti rende viva la quotidianità più spenta. Don Umberto
-
Giugno 2024
Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità”. (Anne Frank, Diario)
-
La Via 2 giugno
IL QUOTIDIANO (Mc 14,12-16.22-26). La festa del Corpus Domini è di origine medievale. In una epoca di grande devozione verso l’ Eucarestia fu celebrata per la prima volta nel 1247 in Belgio. Poi il Papa Urbano IV la estese a tutta la Chiesa cattolica nel 1264. Il senso di questa estensione fu quello di affermare la presenza reale di Cristo nel pane consacrato contro chi diceva che invece l’ostia è solo un simbolo. Per noi cattolici e ortodossi la presenza reale esprime l’assoluta vicinanza del Signore alla nostra vita, ma anche la sua quotidianità. Il sacramento dell’ Eucarestia infatti è l’unico che celebriamo ogni giorno. Gli altri possono o essere…