• Omelie

    Udito e Parola

    L’atto del sentire è diverso da quello dell’ascoltare. Il primo sta alla base del secondo. Potremmo dire che sentire equivale ad accorgersi e ascoltare equivale a coinvolgersi. Bisogna anzitutto accorgersi di ciò che ci circonda e di ciò che vivono e comunicano le persone. Non è scontato né facile, soprattutto se gli altri non si esprimono chiaramente. Penso alla difficoltà dei genitori di accorgersi dei sentimenti profondi dei figli (e i tragici fatti di questi giorni ne sono un esempio). Solo dopo essersi accorti si può regalare agli altri una merce oggi preziosa che è quella dell’ascolto. Si vive in un mondo frenetico; si parla spesso interrogando gli altri. Eppure…

  • La Via

    La Via 8 settembre

    ACCORGERSI: Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù che guarisce una persona sordomuta. Lo fa compiendo una serie di gesti che assomigliano ad un rituale: si susseguono uno con l’altro in un ordine preciso. Anzitutto egli porta la persona in disparte, lontano dagli altri. Non si tratta quindi di una guarigione pubblica ma di qualcosa di anonimo, in privato, in un rapporto personale tra Gesù e il sordomuto stesso. Altre volte il Signore ha compiuto dei miracoli e delle guarigioni davanti a tutti come nel caso dell’indemoniato nella sinagoga. Questa volta no; come a dire che i cambiamenti più importanti avvengono nell’intimità del cuore, nel rapporto unico silenzioso e…

  • Omelie

    Fedeltà, identità e collaborazione

    Non è facile credere nel nostro mondo d’oggi. La verità che ci è rivelata da Dio in Gesù Cristo, agli uomini e alle donne del nostro tempo appare spesso un “discorso insostenibile”, a cui non si può chiedere a nessuno dei nostri sapienti contemporanei di credere. In Gesù Cristo e tramite Gesù Cristo, credere significa vedere e toccare: un modo di vedere più profondo, più vero e più sicuro di quello degli occhi; un modo di toccare più in profondità e un modo di afferrare con una stretta più salda di quanto si possa fare con le mani. Credere significa vedere la realtà al di là del visibile; significa toccare…

  • Omelie

    Ascolta, per ricordare

    In natura, non ci può essere vita senza nutrimento. Il cibo, di origine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, è stato vivente prima di essere consumato per mantenere in vita un altro essere, cioè noi. Oggi, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesù affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone l’ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo sangue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nell’ambito fisico. Noi viviamo così per sempre: il cibo è diverso, così come…