-
La Via 30 aprile
IN ASCOLTO DELLA VOCE DI DIO (Gv 10,1-10). La quarta domenica di Pasqua, che celebriamo oggi, è dedicata a Gesù buon Pastore. Il Vangelo dice: «Le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome». Il Signore ci chiama per nome, ci chiama perché ci ama. Però, dice ancora il Vangelo, ci sono altre voci da non seguire: quelle di estranei, ladri e briganti che vogliono il male delle pecore. Queste diverse voci risuonano dentro di noi. C’è la voce di Dio, che gentilmente parla alla coscienza, e c’è la voce tentatrice che induce al male. Come fare a riconoscere la voce del buon Pastore da…
-
Gesù, un foresto
Perché le cose di Dio, le cose dello Spirito spesso sono semplici. Basta essere disponibili, ma sinceramente disponibili e Gesù smetterà di essere per noi un foresto.
-
La Via 23 aprile
GESU’, UN FORESTO, (Gv 20,19-31). In diverse regioni è in uso la parola “foresto”. È un aggettivo con cui si indica una persona che non è del paese. Sembra una espressione dialettale ma in realtà è della lingua italiana e sta per forestiero o straniero. Con una particolare accezione di ostilità. È la parola che i due viandanti di Emmaus usano nei confronti di Gesù allorché egli si accosta a loro e gli chiede di cosa stessero parlando. Gesù è per loro un estraneo. E in effetti Gesù lo è veramente. Mentre i due lo apostrofano in realtà stanno affermando una cosa verissima: Gesù è estraneo ad una cronaca colorata…
-
Perdona e sta in pace
Perdona la vita quanto ti delude, dice Gesù. Perdonala quando ti presenta un conto esoso e salato da pagare, quello di un abbandono, di una malattia, di una morte prematura. Perdona. E sta in pace. Don Umberto
-
La Via 16 aprile
PERDONA E STA IN PACE (Gv 20,19-31). Non credo sia un caso che gli incontri con Gesù Risorto avvengano alla sera o all’alba. In entrambe le situazioni non si gode della luce piena, si è in un chiaroscuro che è pertinente metafora della fede. Essa infatti non è una certezza così come siamo abituati ad intendere; non è nemmeno luce piena e assoluta, assenza di ogni ombra e di ogni dubbio. La fede prende sul serio il buio, anche la sofferenza e il dolore. Forse per questo il primo dono del Risorto, la sua prima parola è la parola “Pace!”. Non erano infatti in pace gli apostoli. Piuttosto delusi, ma…
-
Omelia Pasqua 2023
Al museo di San Marco a Firenze, si possono ammirare gli affreschi del Beato Angelico. Il particolare presentato nell’immagine riprende lo sconforto delle donne di fronte al vuoto del sepolcro di Cristo. La presenza dell’angelo, seduto sopra il sepolcro non sembra influire direttamente su di loro… l’angelo dice alle donne: “non è qui, è risorto”. E infatti il Cristo risorto è già nella luce, all’interno di una mandorla e sovrasta la scena, guardando verso l’osservatore, presenta la palma e la bandiera della vittoria. Efficace narratore, il Beato angelico fonde la sua profonda fede con la capacità di rappresentare “in un solo quadro, le componenti della rivelazione divina” (da Angelicus pictor…