La Via

La Via 23 aprile

GESU’, UN FORESTO,   (Gv 20,19-31).

In diverse regioni è in uso la parola “foresto”.

È un aggettivo con cui si indica una persona che non è del paese.

Sembra una espressione dialettale ma in realtà è della lingua italiana e sta per forestiero o straniero.

Con una particolare accezione di ostilità.

È la parola che i due viandanti di Emmaus usano nei confronti di Gesù allorché egli si accosta a loro e gli chiede di cosa stessero parlando.

Gesù è per loro un estraneo.

E in effetti Gesù lo è veramente.

Mentre i due lo apostrofano in realtà stanno affermando una cosa verissima: Gesù è estraneo ad una cronaca colorata solo si nero.

È estraneo a quel loro modo di leggere gli avvenimenti tutto al negativo come se la morte fosse l’unico orizzonte possibile.

È estraneo a questo sguardo che a partire dalla morte rilegge tutto come avvolto dalle tenebre.

Forse c’è proprio bisogno di qualcuno o di qualcosa di estraneo per far sì che cambi lo sguardo sulla realtà.

Per i due di Emmaus inizialmente non fu facile: troppo pessimismo nei loro cuori e troppa superficialità.

A che serviva loro una buona notizia?

Non poteva suscitare alcun interesse come accade a chi, tutto preso dalle preoccupazioni e dagli affanni della vita, non ha nemmeno il tempo di soffermarsi a considerare le cose più da vicino nella loro verità.

E così Gesù resta un foresto per noi.

La sua estraneità non è dovuta solo al fatto di non pregare, di non conoscere il Vangelo e magari non andare a Messa.

Si possono anche fare tutte queste cose senza che il cuore di Cristo plasmi il nostro cuore e la sua mente dia forma alla nostra.

Certamente non è in nostro potere realizzare ciò.

È Gesù che lo fa.

Nel Vangelo infatti è il Signore a superare l’estraneità.

Egli si avvicina, cammina con i due di Emmaus, pone domande, si ferma con loro e spezza il pane; i discepoli mettono in campo solo la loro disponibilità, la loro curiosità un po’ sospetta che pian piano si trasforma in accoglienza.

Perché le cose di Dio, le cose dello Spirito spesso sono semplici.

Basta essere disponibili, ma sinceramente disponibili e Gesù smetterà di essere per noi un foresto.

Don Umberto