La Via 1 settembre

AL DI LA’ DEL GALATEO. (Lc 14,1.7-14).

Ci sono spesso dei fatti umani concreti a dare a Gesù lo spunto per parlare del Regno di Dio.
È uno stile da apprendere.
Frequentemente infatti le situazioni ordinarie della vita rimangono oscure ai nostri occhi; non ci dicono nulla, tanto meno ci parlano di Dio e del suo Regno.
Non stupisce allora che noi le trascuriamo come episodi irrilevanti.
Esse invece hanno tanto da dire e per poter riconoscere in ciò che accade la traccia di Dio occorre mantenere nel cuore la sua presenza.
Così, nel brano di oggi Gesù è invitato ad un pranzo nella casa di un capo dei farisei.
E ciò che vede lo fa riflettere e lo aiuta a formulare il suo insegnamento.
Le cose erano sotto gli occhi di tutti; forse anche altri le avranno notate, ma solo Gesù ne trae un messaggio.
Si assiste alla corsa ad accaparrarsi i primi posti, quelli più in vista, quelli accanto alle persone importanti.
Certamente per farsi vedere, per mettersi in mostra obbedendo ad un meschino desiderio di vanità.
Ma forse anche per un altro motivo.
Stare vicino alle persone più importanti avrebbe permesso di ascoltare magari dei discorsi un po’ diversi, e di avere poi qualcosa da raccontare.
Pranzi e cene infatti, non di rado, finiscono con l’essere una cosa pesante e noiosa; piena di discorsi convenzionali e poco significativi.
In poche parole una cosa inutile, se non per mangiare.
Quindi è comprensibile cercare dei posti particolari.
Magari quei posti a quel pranzo erano proprio quelli vicino a Gesù!
Certamente qualcosa di significativo da dire il Signore ce l’aveva.
Il Maestro si accorge di quella agitazione e riconosce in essa una immagine di ciò che spesso accade nella vita.
Le sue parole quindi non sono una lezione di galateo o di buone maniere.
Sono la sapienza di chi comprende che una vita passata a cercare di scavalcare gli altri per tentare di mettersi in mostra è una vita sciupata.
E che ciascuno di noi ha un posto nella vita.
Gli è stato dato da Dio.
Esso non è né vergognoso né indegno.
Se lo occupiamo di nostra iniziativa, con convinzione e senza fuggirlo, si rivelerà fonte di beatitudine.

Don Umberto

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