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Esodo

GERUSALEMME TRA CIELO E TERRA.

“Ognuno ha due città: la propria
e Gerusalemme” (T. Kollek)
STORIA
Tra le città del mondo che vantano la pretesa di essere «sante», soltanto in Gerusalemme, su un territorio relativamente limita-to, hanno potuto integrarsi e raggiungere un certo grado di intesa forme così diverse di devozione praticata dalle tre religioni monoteistiche. E questo è diventato possibile perché in fin dei conti Gerusalemme è la città dello stesso Dio che progressiva-mente e in maniera diversa ha rivelato il suo volto agli ebrei (Yahweh), ai cristiani (Dio Uno e Trino) e ai musulmani (Allah).
Per un uomo di fede la storia non rappresenta soltanto un intreccio casuale di fatti e date. Essa si riveste invece di una profonda dimensione teologica. Questo vale anche (se non in primo luogo) per la storia di Gerusalemme. Nelle vicende di questa città si riflette in un certo senso l’eterno desiderio dell’uomo di unirsi a Dio. Se da una parte le numerose cadute di Gerusalemme fanno ben capire che il dialogo con l’Assoluto si arena a causa di imperfezioni umane, dall’altra parte il continuo risorgere di Ge-rusalemme infonde la speranza che esiste comunque qualche possibilità di realizzare un giorno quell’imperativo supremo dell’a-nimo umano.
Ca.1850 Melchisedek – re di Shalem (Gerusalemme) e sacerdote del Dio altissimo benedice Abra-mo (Gen 14,18-24; Eb 7,1-4). Più tardi Dio chiederà ad Abramo di offrire in sacrificio il suo figlio Isacco (Gen 22,1-14) nel territorio di Moria (dove in futuro sarà edificato il Tempio di Salomone).
Ca.1220 Dopo l’entrata degli Israeliti a Canaan, Giosuè sconfigge la coalizione di cinque città amorree, capeggiata dal re di Gerusalemme, Adoni-Zedek (Gs 10,1-27; 12,10). Anche se Gerusalemme (Jebus) fu assegnata alla tribù di Beniamino (Gs 18,28), tuttavia Giosuè non riuscì mai ad occupare la città (Gs 15,8.63; Gdc 1,21; 19,10-12).
Ca. 996 Davide conquista Gerusalemme dalle mani dei Gebusei (2Sm 5,6-9; 1Cr 11,4-9) e fonda in essa la capitale del regno unito di Israele e Giuda; nella Città di Davide costruisce le nuove mura e il palazzo e trasferisce in città l’arca di Dio (2Sm 6).
Ca. 970-931 Regno di Salomone, figlio di Davide. Sulla collina di Moria sorge il Tempio (= il primo Tempio), terminato ca. 960 (2Sm 24,17 – 25: sull’aia di Arauna Davide innalzò un altare; 2Cr 3,1). Gerusalemme – centro politico, economico e militare – diventa anche il centro religioso dello stato.
721-693 Regno felice di Ezechia: intraprende una riforma religiosa nello stato, fortifica Gerusalem-me, costruisce la Città Alta ad ovest della Città di Davide e scava nella roccia un tunnel (lungo ca. 533 m; esiste fino ad oggi) per portare l’acqua dalla sorgente di Ghicon alla piscina di Siloe (2Re 18,4; 20,20; 2Cr 32,4-5.30;Sir 48,17).
597 Dopo la caduta dell’impero assiro nasce un nuovo stato babilonese che conduce una poli-tica espansionista non meno aggressiva. Il re dei Caldei, Nabucodonosor assedia e occu-pa Gerusalemme; la città è saccheggiata e il re Ioiachin con i suoi familiari deportati in Babilonia (2Re 24,10-16; 2Cr 36,6-7; Dn 1,1-2).
Periodo persiano ed ellenistico 538 Dopo cinquanta anni di esilio il decreto del re persiano Ciro II consente agli ebrei di tor-nare in patria e ricostruire il Tempio (2Cr 36,22-23; Esd 1,1-4).
331 Alessandro Magno, dopo la distruzione dell’impero persiano e sulla via della conquista dell’Egitto, occupa pacificamente Gerusalemme e ordina di offrire il sacrificio nel Tempio. Periodo romano
63 Pompeo occupa Gerusalemme: dopo un assedio di 3 mesi i partigiani di Ircano II fanno entrare nella città i Romani che fanno strage degli assediati. 37-4 Regno di Erode I Grande. A Gerusalemme vengono costruiti monumentali edifici in
stile greco-romano: fortezza Antonia, palazzo reale con la cittadella, teatro, anfiteatro,
ippodromo, terme.
Ca. 6-4 Nascita di Gesù Cristo a Betlemme presso Gerusalemme. La presentazione di Gesù al Tempio (Lc 2,22-38).
Ca.27-30 Attività pubblica di Gesù Cristo.
7 IV 30 Passione, morte e risurrezione di Gesù a Gerusalemme. Discesa dello Spirito Santo sui discepoli, nascita della chiesa e inizio della missione evangelizzatrice (At 2).
66-70 I rivolta giudaica contro Roma. Dop 5 mesi di duro assedio le legioni di Tito fanno
breccia nelle mura di Gerusalemme (massacro degli abitanti, distruzione della città,
incendio del Tempio: 29 VIII 70). La Giudea diventa provincia romana e Gerusalemme
quartiere generale della Legio X Fretensis.
132-135 II rivolta giudaica contro Roma (Bar-Kokhba). Dopo averla repressa, l’imperatore
Adriano cambia il nome della Giudea in Syria-Palaestina e sulle rovine di Gerusalemme
fonda una nuova città senza mura Colonia Aelia Capitolina (Aelius è il nome
gentilizio di Adriano: Publius Aelius Hadrianus, mentre Capitolinus viene dal dio
Giove-Zeus: Jupiter Capitolinus), nella quale è vietato l’ingresso ai giudei. Al centro
della nuova città (il luogo del Golgota) sorge il tempio di Venere-Afrodite.
“Non v’è un altro popolo, all’infuori di Israele, così arrogante da pretendere di contenere la verità intera nei limiti angusti d’una sola concezione divina, insultando così la molteplicità del dio che tutto contiene; non v’ è altro dio che abbia ispirato ai suoi fedeli disprezzo e odio per coloro che pregano ad are diverse. Tanto più tenevo a far di Gerusalemme una città come le altre, dove potessero coesistere in pace più culti e più razze; dimenticavo che, in ogni conflitto tra il fanatismo e il buon senso, è raro che quest’ultimo prevalga “
(M. Yourcenar, Memorie di Adriano)
Periodo romano-bizantino
II 313 Editto di Milano dell’imperatore Costantino che proclama la libertà di culto nell’impero
romano.
326 Arrivo a Gerusalemme di Elena, madre di Costantino il Grande. Scoperta delle requie
della Santa Croce. Costruzione delle basiliche del Santo Sepolcro e dell’Eleona
sul Monte degli Ulivi.
20 V 614 Invasione di Cosroe II persiano che conquista Gerusalemme (massacro degli abitanti, distruzione di molte chiese, furto della reliquia della Santa Croce).
629 L’imperatore Eraclio libera i territori orientali dell’impero di Bisanzio dal giogo persiano
e riporta a Gerusalemme la reliquia della Santa Croce. L’abate Modesto (più tardi
eletto patriarca) restaura le chiese distrutte (632-634).
Periodo arabo-musulmano 638 il patriarca Sofronio apre le porte di Gerusalemme all’esercito del califfo Ornar (Umar ibn alKhattab). All’inizio la città è amministrata in comune dai governatori musulmani e dai patriarchi lIl fatto che Ornar, durante il lungo viaggio verso Gerusalemme,si avvicendasse col suo servitore in sella al suo cammello, molto ci ‘insegna a proposito dell’umiltà dell’uomo nei confronti di Dio e della sua città. Di fronte a Dio, questa storia ci insegna che tutti gli uomini sono uguali. Persino le più alte
cariche politiche o religiose non costituiscono agli occhi di Dio un titolo di privilegio, Dopo l’ingresso a Gerusalemme la tradizione non ci parla di eroiche battaglie e di bottini. Al contrario, Omar entra nella città in modo pacifico, a piedi, come per significare che la città di Dio non può essere conquistata con la forza umana o la potenza militare.
Seguendo il califfo nel suo cammino verso la sacra roccia, osservandolo mentre è intento a ripulirla con il suo abito e le sue mani, da lui impariamo che per un uomo porsi al servizio di questo luogo sacro è un onore e un privilegio. Mettersi al servizio della città, senza tuttavia non osare mai, e in alcun modo, comportarsi come suo padrone. Questo, credo, fu il messaggio di Ornar rispetto a una città di cui il Profeta disse: “Le rocce di Gerusalemme sono ciò di cui sono fatti i cieli”.
(SARI NUSEIBEH, La Gerusalemme dell’Islam in Testimonianze XXXIX, 1996)
688-691 Sulla spianata del Tempio viene costruita la Cupola della Roccia (Qubbat as-Sakhra), nel luogo dell’ ascensione di Maometto al cielo.
1009 Califfo fatimida al-Hakim inizia la grande persecuzione dei cristiani e distrugge le loro chiese, compresa la basilica del Santo Sepolcro.
Periodo crociato
15 VII 1099 L’armata dei crociati (Goffredo di Buglione, Raimondo di St. Gilles, Tancredi) conqui-sta Gerusalemme e massacra la popolazione musulmana ed ebraica
4 VII 1187 Pesante sconfitta dei crociati a Hattin (in Galilea).Saladino (Salah bin A jjub), sultano curdo di Egitto e Siria, conquista Gerusalemme (2 ottobre); la popolazione cristiana deve pagare un tributo o viene fatta schiava.
1342 Fondazione della Custodia francescana di Terra Santa.
Periodo turco
28 XII 1516 Dopo la sconfitta dei Mamelucchi nella battaglia di Aleppo il sultano Selim I entra a Gerusalemme. La Palestina diventa parte dell’impero turco.
1537-1540 Il sultano Solimano I il Magnifico cinge Gerusalemme di nuove mura e porte. È l’unico episodio positivo degno di rilievo nella lunga storia della dominazione turca a Gerusa-lemme che conobbe un periodo di decadenza economico-culturale. La popolazione lo-cale e i pellegrini cristiani subiscono continue vessazioni da parte degli amministratori locali.
9 XII 1917 Dopo la battaglia presso Gerusalemme l’armata britannica del gen. Edmund H. H. Al lenby occupa la città. In forza degli accordi internazionali l’amministrazione civile della Palestina viene affidata alla Gran Bretagna.
Periodo moderno
1948 La proclamazione dello Stato di Israele (15 maggio) porta allo scoppio della prima guerra arabo-israeliana.
5-10 VI 1967 «Guerra dei sei giorni»: Israele invade Egitto, Giordania e Siria. Il 7 giugno i paraca-dutisti israeliani entrano nella Città Vecchia attraverso la Porta dei Leoni e prendono possesso del Muro del Pianto
30 VII 1980 Nonostante l’opposizione della comunità internazionale, il parlamento israeliano pro-clama Gerusalemme capitale eterna ed indivisibile di Israele. Le ambasciate restano tuttora a Tel Aviv. Gli arabi palestinesi chiedono che Gerusalemme Est diventi la capi-tale del loro futuro Stato.
8 XII 1987 Insurrezione palestinese contro Israele (intifada). Nel 1991 inizia il processo di pace coronato da un accordo (1993) sulla nascita dell’Autonomia Palestinese a Gerico e nella striscia di Gaza. Dopo l’assassinio del primo ministro Yitzhak Rabin ad opera di un estremista israeliano (4 XI 1995) il processo di pace si ferma.
28 IX 2000 L’entrata di Ariel Sharon – il capo della destra israeliana e futuro primo ministro di Israele (2001-2006) – sulla spianata delle moschee porta allo scoppio di una nuova intifada. Inizia un lungo periodo di terrore e repressioni.
2003 Costruzione di un muro sul versante orientale del Monte degli Ulivi per separare Geru-salemme dai territori abitati dai palestinesi. Nonostante il parere negativo degli arabi e della comunità internazionale, nel giugno 2002 Israele inizia a costruire il «muro di sicurezza» che dovrà misurare ca. 650 km.

MISTERO
Gerusalemme, che è stata distrutta diciassette volte, appartiene a quel genere di città che nella loro sto-ria cambiano orizzonte simbolico. Ha cambiato otto volte cultura ed è ancora là, in piedi, con il suo nodo di pluralità, riconosciuta o negata, che porta i segni del conflitto. E tuttavia i termini del conflitto, a volte in atto e a volte virtuale, annunciano nella distruzione la parte dell’indistruttibile. Forse questa parte è anch’essa intrattabile e costituisce l’enigma di Gerusalemme.
Il mistero di si esprime attraverso il suo nome.
(A)
In ebraico Yerushalaym non è singolare, ne’ plurale, bensì duale.
La tradizione ebraica lo interpreta come “Gerusalemme di sopra e Gerusalemme di sotto”.
Per noi è classica l’idea della Gerusalemme terrena e della Gerusalemme celeste.
Non bisogna leggere questa dualità con un arbitrario pregiudizio che conduce fatalmente a contrapporre le due città: esse sono in realtà in profonda continuità, senza una non si da’ l’altra.
Per questo a Gerusalemme si resta affascinati non solo dal passato e dalla sua storia, non solo dal polie-drico presente, ma anche dal suo futuro, così come l’Apocalisse ce lo presenta
È l’unica città di cui si dice che abbia un destino celeste.
Nel suo nome è contenuto quindi il suo destino, che in fondo è il destino di ciascuno di noi: tutti infatti siamo nati a Gerusalemme, dice il salmo 87.
Nel valore duale del nome sta però anche la sua identità:a Gerusalemme si deve per forza far i conti con l’altro da sé, si deve guardarlo e incontrarlo. Comprendendo in questo anche l’alterità di Dio.
(B)
Il mistero di questa città si esprime però anche attraverso i simboli che la identificano.
Mi rifaccio, in questo caso ad una bella e sintetica pagina del Cardinal Martini “Esiste una lussureggiante simbologia gerosolimitana che si potrebbe definire simbologia
della Gerusalemme vissuta e della Gerusalemme sognata, già presente nell’ Antico
Testamento e ripresa nella letteratura rabbinica e in quella cristiana.
Ecco una semplice indicazione dei simboli evocati: pietra, acqua, luce, montagna, forza, gioia, sposa, elementi che sono variamente ripresi dalla letteratura successiva su Gerusalemme, dan-do a ciascuno di essi un significato speciale. Pietra non soltanto perché su colline rocciose, per l’architettura dì sassi propria di Gerusalemme, ma anche perché “pietra” sono i tre centri della città: la pietra del Muro del Pianto, la pietra della Cupola, la pietra ribaltata del Sepolcro. È di qui che si avanza verso il simbolismo teologico della roccia, pietra del Signore, roccia e rocca. Così Gerusalemme diviene espressione della fede, della stabilità, della solidità. Come scrive un autore ebraico, il premio Nobel Shemuel Agnon, nei suoi Racconti di Gerusalemme: “Gli doleva il cuore a lasciare Gerusalemme, città santa, per uscirne, come per precipitare nella Geenna. Dice-va in cuor suo: sono venuto fin qui e già me ne devo andare, mi pare di essere un uccello in vo-lo, vola e la sua ombra lo accompagna”. Insieme col simbolismo della solidità, del luogo dove si sta al sicuro, c’è il simbolismo dell’acqua. Ecco il Salmo 56, 4-5:
E dall’esigente enfasi di questa ricchezza d’acqua (che non c’è in realtà a Gerusalemme) si pas-sa alla simbologia di Jahvé, sorgente d’acqua viva in Gerusalemme. Già Filone sottolineava nel De somniis: “Qual è mai questa città dato che la città santa dove si trova il tempio è costruita lontano dal mare e dai fiumi?”. il senso è evidentemente metaforico. Continua Filone: “In realtà l’onda del Verbo divino, fluendo con continuità, potenza e misura si spande attraverso l’univer-so e raggiunge ogni cosa”.
Ricordiamo anche il tema della luce, fondamentale in Isaia come quello della montagna. Geru-salemme appare non soltanto come pietra ma anche come montagna: “il suo monte santo, altu-ra stupenda, è la gioia di tutta la terra” (Sal 48, 3). Montagna, cime e insieme fondamento: “le sue fondamenta sono sui monti santi” (Sal 46, 3-4). Fondamento e culmine proprio in relazione col Salmo 18: “Dio, mia roccia, mia rupe, mio riparo” Un altro simbolo sfruttato è quello della “porta”, “porta della speranza”, che, in relazione ai temi precedenti indica una dinamica, un passaggio, una progressione, un entrare e un uscire, anche una fragilità, la fuga e l’esilio e per-sino la stessa trasgressione.
“Entrare in Gerusalemme,” scrive Misrahi, “è entrare nel combattimento per la giustizia, è as-sumere la responsabilità della lotta”.
Questa entrata avrà perciò uno sbocco, un’uscita: “da Gerusalemme uscirà la Legge”. Diversi sono gli usi che vengono fatti di queste metafore, a seconda delle situazioni; ma tutti si riferi-scono alla potenzialità quasi senza fine di Gerusalemme di rappresentare i diversi aspetti del cammino dell’uomo e dell’esprimersi dell’uomo con Dio.
C’è infine la simbolica della “gioia”: “la Gerusalemme, altopiano roccioso, è ove si danza l’alle-gria dell’essere, il giardino del re, il giardino dell’essere. L’Eden non è a est, ma al centro, e il centro (riferendoci anche al Cantico dei Cantici e ai salmi) è la simbologia della sposa”.
La Gerusalemme del mistero, bagnata dalla presenza salvifica di Dio, assume significati che possono essere letti in tutti gli aspetti della vita e possono riferirsi a mille realtà della ricerca che Dio fa dell’uomo e del cammino dell’uomo verso Dio”.
Sal 122
Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio,
i seggi della casa di David
Fremano, si gonfino le sue acque tremino i monti per i suoi flutti.
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio la santa dimora dell’Altissimo.
Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: “Su di te sia pace!”.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.