La Via
Pubblicazione La Via foglio settimanale
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La Via 7 maggio
NON TURBATEVI (Gv 14,1-12). L’evangelista Giovanni dedica una parte consistente del suo Vangelo agli ultimi giorni della vita di Gesù. In proporzione gli avvenimenti della passione occupano lo spazio più rilevante delle sue narrazioni evangeliche. Per lui è fondamentale sottolineare il fatto che dal modo in cui Gesù muore si capisce anche tutto il resto della sua vita. Ed è così che i capitoli dal 13 al 20 si riempiono di gesti e parole che hanno tutto il sapore di un testamento spirituale. Quelle ascoltate oggi fanno parte d questo testamento. Gesù arriva alla fine dei suoi giorni portando nel cuore la preoccupazione non per sé stesso ma per coloro…
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La Via 30 aprile
IN ASCOLTO DELLA VOCE DI DIO (Gv 10,1-10). La quarta domenica di Pasqua, che celebriamo oggi, è dedicata a Gesù buon Pastore. Il Vangelo dice: «Le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome». Il Signore ci chiama per nome, ci chiama perché ci ama. Però, dice ancora il Vangelo, ci sono altre voci da non seguire: quelle di estranei, ladri e briganti che vogliono il male delle pecore. Queste diverse voci risuonano dentro di noi. C’è la voce di Dio, che gentilmente parla alla coscienza, e c’è la voce tentatrice che induce al male. Come fare a riconoscere la voce del buon Pastore da…
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La Via 23 aprile
GESU’, UN FORESTO, (Gv 20,19-31). In diverse regioni è in uso la parola “foresto”. È un aggettivo con cui si indica una persona che non è del paese. Sembra una espressione dialettale ma in realtà è della lingua italiana e sta per forestiero o straniero. Con una particolare accezione di ostilità. È la parola che i due viandanti di Emmaus usano nei confronti di Gesù allorché egli si accosta a loro e gli chiede di cosa stessero parlando. Gesù è per loro un estraneo. E in effetti Gesù lo è veramente. Mentre i due lo apostrofano in realtà stanno affermando una cosa verissima: Gesù è estraneo ad una cronaca colorata…
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La Via 16 aprile
PERDONA E STA IN PACE (Gv 20,19-31). Non credo sia un caso che gli incontri con Gesù Risorto avvengano alla sera o all’alba. In entrambe le situazioni non si gode della luce piena, si è in un chiaroscuro che è pertinente metafora della fede. Essa infatti non è una certezza così come siamo abituati ad intendere; non è nemmeno luce piena e assoluta, assenza di ogni ombra e di ogni dubbio. La fede prende sul serio il buio, anche la sofferenza e il dolore. Forse per questo il primo dono del Risorto, la sua prima parola è la parola “Pace!”. Non erano infatti in pace gli apostoli. Piuttosto delusi, ma…
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La Via 2 aprile
FEDELE A SE STESSO (Mt 26,14-27,66). Se ci fosse concesso di entrare nel cuore di Gesù e nei suoi pensieri è questo che dovremmo fare all’inizio della Settimana Santa. Cosa si aspettava Gesù da questa gente che lo osannava? Aveva capito che si trattava di una farsa, di una specie di messinscena che da lì a poco si sarebbe tramutato in condanna? Tante persone avevano tentato di dissuadere Gesù da salire a Gerusalemme. Amici e nemici. Lo avevano fatto i suoi discepoli e lo avevano fatto anche i Samaritani che lo detestavano. E allora perché andarsela a cercare quando era già stato messo sull’avviso? Perché non fare marcia indietro di fronte…
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La Via 26 marzo
VOLUTAMENTE ASSENTE (Gv 11,1-45). Il miracolo della resurrezione di Lazzaro lo conosciamo bene. In questo cammino battesimale che è la Quaresima esso esprime il dono della vita nuova che il battesimo stesso comporta. Per questo vorrei soffermarmi su un particolare di tutto il racconto e in qualche modo approfondire questo particolare perché sia esso a nutrire il nostro spirito oggi. Lazzaro era malato ed era amico di Gesù. Egli stava per morire e per tutta risposta Gesù non trovò di meglio che indugiare. Si fermò infatti nel luogo dove già si trovava. Che amico è uno che si tiene ai margini del tuo dolore? È mai possibile che l’amicizia resti…