La Via
Pubblicazione La Via foglio settimanale
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La Via 27 novembre
LE URGENZE DELLO SPIRITO. (Mt 24,37-44). Tempo di Veglia e tempo di Attesa. Questo è l’Avvento. Ed è necessario che i due atteggiamenti siano custoditi insieme. Si può infatti attendere senza vegliare; si può attendere distrattamente, senza pensarci troppo o magari facendo altro. E si può, viceversa, vegliare senza attendere nessuno. Vegliare perché si è agitati, vegliare perché non si riesce mai ad avere pace nella vita. Per sensibilità personale sono portato ad apprezzare quella dimensione della veglia che coincide con la consapevolezza interiore. Solo se capisco cosa ho dentro di me infatti e quali sono i miei desideri autentici, le mie paure e le mie emozioni allora potrò…
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La Via 20 novembre
L’ONNIPOTENZA DELL’AMORE. (Lc 23,35-43). La Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo corona l’anno liturgico. Indubbiamente la regalità di Cristo è completamente diversa e paradossale: Egli è senza potere e senza gloria, è sulla croce dove appare più un vinto che un vincitore. Questo perché la grandezza del suo regno non è la potenza secondo il mondo ma l’amore di Dio. In nome di questo amore e per questo amore il Signore ha provato la nostra condizione: ha vissuto e sopportato l’infamia, il tradimento, la solitudine. Così si è fatto strada nei cuori delle persone; non ci ha conquistato con la forza e non ha violato la nostra libertà.…
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La Via 13 novembre
QUANDO TUTTO CROLLA… (Lc 21,5-19). Le parole di Gesù scendono come una doccia gelata sull’entusiasmo di coloro che stavano ammirando il tempio di Gerusalemme. Nelle intenzioni non vi era nessun disfattismo, quanto piuttosto la volontà di constatare l’inevitabile fine di tutte le cose per poterle affrontare e vivere con fede. La nostra vita infatti spesso sembra come il tempio, allorché la pensiamo e la progettiamo come qualcosa di bello, di grande e realizzato. A livello di scelte di vita, lavoro, relazioni e affetti ci impegniamo a realizzare progetti come hanno lo scopo di renderci felici e appagati. Nessuno progetta mai qualcosa di brutto per sé, a meno di avere seri…
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La Via 6 novembre
L’AMORE IN PIENEZZA, (Lc 20,27-38). La vicinanza di questa domenica con la commemorazione dei fedeli defunti di qualche giorno fa appare provvidenziale. Anche oggi infatti ci è data occasione di riflettere sulla vita oltre la morte. Tema difficile, tanto importante e decisivo per la nostra fede, quanto piena di mistero. I sadducei (che non credevano alla resurrezione) pongono a Gesù una domanda trabocchetto circa il destino dopo la morte di una donna che aveva avuto nella vita diversi mariti. Credo che dovremo soffermarci sulla mentalità soggiacente a questa domanda: l’idea che dopo la morte le cose continuino allo stesso modo in cui le abbiamo vissute qui sulla terra con l’esclusione…
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La Via 30 ottobre
ANCORA UN PUBBLICANO (Lc 19,1-10). A fronte di un pubblicano che si tiene nascosto in fondo al tempio (domenica scorsa) oggi ne abbiamo un altro che si espone alla vista di tutti salendo su un albero per vedere Gesù che passava. Due atteggiamenti opposti; quasi a dirci che non esiste un modo prestabilito per incontrare il Signore. Egli ci viene incontro nella nostra umiltà, nel nostro riserbo, nella nostra timidezza; ma lo fa anche di fronte alla nostra intraprendenza. Non è questione di carattere: Dio è per tutti, alla portata di tutti. Ovviamente però oggi è sulla intraprendenza di Zaccheo che dobbiamo porre la nostra attenzione.…
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La Via 23 ottobre
IMPARARE DAL PUBBLICANO. (Lc 18,9-14). Mi metto nei panni di quel pubblicano di cui parla la parabola di oggi. Era salito al tempio per consacrare una sua personale di situazione di resa. Forse anche lui era in quello stato di rassegnazione su se stessi che prima o poi proviamo tutti. Non aveva neppure la forza di assumere un impegno di conversione. Non era più in grado di dire a Dio: “cambierò vita, diventerò migliore, correggerò quel mio vizio”. Niente di tutto questo. Aveva davanti a sé solo il suo peccato e la necessità di essere perdonato. Probabilmente avrà anche sentito dentro di sé quella lacerazione di chi riconosce…