La Via

La Via 27 novembre

LE URGENZE DELLO SPIRITO.   (Mt 24,37-44).

Tempo di Veglia e tempo di Attesa.

Questo è l’Avvento.

Ed è necessario che i due atteggiamenti siano custoditi insieme.

Si può infatti attendere senza vegliare; si può attendere distrattamente, senza pensarci troppo o magari facendo altro.

E si può, viceversa, vegliare senza attendere nessuno.

Vegliare perché si è agitati, vegliare perché non si riesce mai ad avere pace nella vita.

Per sensibilità personale sono portato ad apprezzare quella dimensione della veglia che coincide con la consapevolezza interiore.

Solo se capisco cosa ho dentro di me infatti e quali sono i miei desideri autentici, le mie paure e le mie emozioni allora potrò accorgermi del Signore che viene nella mia vita.

Quando le cose non vanno così, quando confondiamo i desideri superficiali (che solitamente sono indotti) con quelli più profondi allora gli eventi ci piombano addosso improvvisi e inaspettati.

In quei frangenti spesso ci mettiamo l’animo in pace dicendo che noi non possiamo controllare la vita e che (come recita una canzone che oggi va per la maggiore) “le cose fanno quello che gli pare”.

Certo, le cose faranno pure quello che gli pare, ma siamo noi a dover fare quello che desideriamo.

E questo dipende dalla nostra vigilanza.

È semplicissimo essere come la generazione di Noè di cui parla il Vangelo oggi: una generazione di distratti superficiali e svagati.

È semplicissimo perché basta confondere le emergenze con le urgenze.

Emergenze sono le mille faccende della vita; urgenze sono le cose che ci spingono, da dentro, a scegliere e ad agire.

A volte penso che l’Avvento sia un tempo che ci è regalato per meditare sulle nostre urgenze.

Ed è questa meditazione che noi chiamiamo vigilanza.

Solo grazie ad essa gli occhi del nostro cuore saranno desti per non perdere il passaggio di Gesù.

Don Umberto