La Via

La Via 4 febbraio

COMPROMETTERSI  (Mc 1,29-39).

La guarigione di una donna malata di febbre narrata oggi nel Vangelo ci sembra, tra i tanti miracoli di Gesù, quello più semplice.

In realtà il messaggio che esso trasmette è tra i più importanti di tutta la vita pubblica del Maestro.

Era un sabato e in quel giorno era vietato curare i malati essendo ciò considerato un lavoro.

Chi li guariva infrangeva la legge.

Inoltre la malattia, qualsiasi forma di malattia, era vista alla stregua di una punizione divina: era quello il modo di dare un significato alla sofferenza.

Pertanto il malato era una persona impura.

Gesù guarisce quindi una donna impura e lo fa toccandola.

Lui che sapeva guarire anche da lontano (come farà altre volte nel suo ministero), decide di rendersi impuro, di compromettersi completamente per quella anziana donna di cui gli avevano chiesto di avere compassione.

Gesù non disdegnerà mai il contatto fisico e si lascerà toccare anche a costo di rendersi impuro.

In questo miracolo c’è quindi tutto il concentrato della missione di Gesù e tutta l’eloquente testimonianza del desiderio di salvezza da parte di Dio.

Egli ci raggiunge nella nostra fragilità e ci viene incontro proprio dove noi pensiamo di essere più lontani da lui.

La mano tesa di Gesù fa rialzare la donna malata come se essa stesse risorgendo; le restituisce la dignità umana che consiste nel fare della propria vita un dono attraverso il proprio corpo.

Per questo quella donna “cominciò a servirli”.

Perché il nostro corpo è lo strumento che Dio ci dà per amare il prossimo e così rendere gloria al Padre che è nei cieli.

L’ intensa missione di Gesù non gli impedì mai però di avere momenti di personale silenzio e di fuga dalle aspettative.

Se ne andava altrove per ricaricarsi perché il suo slancio d’amore fosse sempre vitale.

Il Signore ci conceda brevi momenti così.

Don Umberto