La Via 18 settembre

INVESTIRE IN LEGAMI (Lc 16,1-23).

Non credo che Gesù abbia mai provato sentimenti come la rassegnazione e lo sconforto.
Anche se qualche volta, da alcune sue parole e affermazioni, sembra che qualcosa di simile traspari.
Oggi, ad esempio.
Quando afferma che i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce ci sembra di cogliere quasi una vena di sfiducia nei confronti di chi aveva deciso di seguirlo.
Gesù vorrebbe, da parte dei discepoli (e quindi noi), quell’intraprendenza che vede e trova in coloro che si impegnano per gestire le cose di questo mondo.
Ed esprime questo suo desiderio attraverso una parabola.
Narra di un uomo chiamato a misurarsi con un imprevisto. La sua scaltrezza sarà proprio quella di fare fronte a questo imprevisto per non essere travolto.
E cosa farà?
Punterà sull’amicizia.
Se è vero che il padrone ha già deciso la sua sorte è ancora più vero che nulla è precluso per sempre, proprio per la sua capacità di sollevare la condizione di altri.
Rinuncerà così a quanto gli sarebbe dovuto per investire in umanità e in legami che, all’occorrenza, saranno la sua fortuna.
Non tutto infatti può essere monetizzato e la salvezza molto spesso proviene da ciò che abbiamo costruito in amicizia e condivisione.
Agli occhi dei più il suo atteggiamento può sembrare puro opportunismo.
Non credo che sia solo questo.
Avrebbe potuto agire anche diversamente.
Invece utilizza quello che ha per costruire relazioni.
A volte le persone erigono muri di protezione attorno a quello che hanno: la loro intelligenza, il loro cuore, la loro sensibilità.
Tutto ciò è invece un dono di Dio e ci è stato dato per tessere legami, per generare comunione e relazioni.
Dio infatti ci salva attraverso gli altri ed è con loro che siamo chiamati a costruire fraternità.

Don Umberto

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