La Via

La Via 15 aprile

FANTASMI E FANTASIE (Lc 24,35-48)

Di fronte a Gesù risorto i discepoli avevano paura.
Dice il testo che credevano di vedere un fantasma.
Non è la prima volta che capitava una cosa simile.
Una analoga negazione si era generata in loro dopo la moltiplicazione dei pani quando avevano visto Gesù venire loro incontro sulle acque del lago in tempesta.
Avevano addirittura gridato dalla paura.
Gesù li aveva prontamente riscossi dal terrore rassicurandoli. Quella paura, la paura di vedere un fantasma, era rapidamente svanita.
Ma di fronte a Cristo risorto non solo di questa paura si era trattato.
Un’ altra paura era subentrata, più sottile.
Ma anche più devastante. La paura delle loro fantasie.
Il terrore, cioè, che il Cristo risorto non fosse reale, tutto ciò in cui avevano creduto era appunto una pura fantasia.
Avevano veramente creduto in Gesù oppure si erano costruiti una sua immagine ideale?
Avevano capito chi era oppure lo avevano trasfigurato nella loro fantasia?
Avevano accolto il suo messaggio o lo avevano manipolato?
Domande come questa, forse presenti nel cuore dei discepoli, albergano anche nei nostri cuori.
Dio c’ è veramente o è la proiezione di un mio bisogno?
Credo in qualcosa che è reale o sono solo fantasie?
Utili e necessarie perché veicolano valori, ma solo fantasie?
In fondo tutti quelli che non credono vivono bene lo stesso…
Almeno una volta nella vita sarà capitato anche a noi di fare questi ragionamenti.
Esiste però un antidoto allo sprofondare nel timore che la nostra religione sia pura fantasia.
Consiste nel vivere ciò che Gesù ha detto ai discepoli: non fuggire dalle situazioni che ci mettono in difficoltà ed essere testimoni.
La fede infatti cresce e si rafforza donandola.
Se la tieni chiusa nella tua mente, dopo un po’ diventa fantasia.
Se la vivi, la pratichi, se ti doni in nome di essa allora ne sentirai tutta la forza e percepirai quanto sia reale.

Don Umberto