
Omelia 2 febbraio
La festa di oggi è chiamata “candelora”.
Come una luce soffusa che rischiara permettendo di vedere la realtà.
Le candele che avremo in mano sono simbolo di questa luce che è Cristo Gesù.
Perché essa non resti solo un simbolo occorre però dare spazio a Dio.
Imparare a restare con il proprio vuoto è un passo importante nella vita di fede.
Vuoto è la solitudine; vuoto è la mancanza di creatività; vuoto è anche la verginità.
Sono i luoghi in cui Dio può prendere dimora.
Dio viene laddove c’è uno spazio in cui possa stabilirsi, perché non ama fare a gomitate con altro per occupare luoghi già intasati.
Una volta che ha preso dimora, diffonde la sua presenza dappertutto.
E le persone, gli impegni, i pensieri, le cose che ingolfano la nostra vita si riempiono di Lui.
Omelia di don Umberto

