La Via 16 giugno

ANCORA LO SPIRITO
(Gv 16,12-15)

Da qualche domenica sentiamo parlare dello Spirito Santo.
La liturgia ci ha come “diluito” a tappe un capitolo tutto dedicato allo Spirito, al suo ruolo e alla sua identità.
Il testo di oggi non è da meno.
È la festa della Trinità, festa di comunione d’amore ma senza che sia la terza persona ad occupare lo spazio principale.
Domenica scorsa ci siamo soffermati sul significato della parola Paraclito e sul compito dello Spirito che non si sostituisce alla nostra volontà ma ci suggerisce, ci ispira ciò che dobbiamo fare.
Oggi Gesù, con la sua parola, aggiunge altre due qualità dello Spirito.
Qualità che si manifestano attraverso l’agire.
Anzitutto lo Spirito “guiderà a tutta la verità”.
Sono parole da decifrare.
Significa che lo Spirito ci permetterà di avere una conoscenza interiore, progressiva e personale delle cose di Dio.
Ma non solo: lo Spirito ci permetterà di interiorizzare gli eventi della vita rileggendoli, con fede, nella luce del Signore.
Ci darà quindi la speranza e la forza interiore per reagire alle sofferenze.
Ma è anche detto che lo Spirito “rivelerà le cose future”
Non significa che lo Spirito ci rivelerà la cronaca dell’avvenire, ma che ci aiuterà a fare una lettura della storia presente alla luce della sua conclusione, cioè alla luce della storia di Gesù, che è lo svelamento del futuro.
Se leggessimo la storia chiusi nel presente, dovremmo concludere che l’amore è sconfitto.
Daremmo ragione al mondo e torto a Gesù.
Ma se leggiamo la storia alla luce della sua conclusione – cioè alla luce del giudizio di Dio già avvenuto in Gesù – allora possiamo concludere che la carta vincente, anche se ora è smentita e crocifissa, è proprio l’amore.
Celebrare la festa della Trinità significa quindi continuare ad invocare lo Spirito nella pienezza dei suoi doni.

Don Umberto

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