Omelie
registrazioni video Omelie domenicali don Umberto
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La Croce
Ognuno è chiamato a rispondere nel proprio cuore e a chiarirsi su quanto Gesù sia al centro della sua vita. Ed è una risposta che non può fermarsi alla parola ma chiede di essere autenticata da scelte e gesti concreti, da una vita improntata all’amore di Dio. La risposta a chi è Gesù per te la si coglie da come vivi. Se Egli per te non è qualcuno di superfluo o secondario sceglierai, con tutti i tuoi limiti, di vivere come Lui, con la stessa fede e con la stessa carità. La Vergine Maria che rispose con il cuore di chi considerava Dio più importante di tutto, ci sostenga nella…
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Udito e Parola
L’atto del sentire è diverso da quello dell’ascoltare. Il primo sta alla base del secondo. Potremmo dire che sentire equivale ad accorgersi e ascoltare equivale a coinvolgersi. Bisogna anzitutto accorgersi di ciò che ci circonda e di ciò che vivono e comunicano le persone. Non è scontato né facile, soprattutto se gli altri non si esprimono chiaramente. Penso alla difficoltà dei genitori di accorgersi dei sentimenti profondi dei figli (e i tragici fatti di questi giorni ne sono un esempio). Solo dopo essersi accorti si può regalare agli altri una merce oggi preziosa che è quella dell’ascolto. Si vive in un mondo frenetico; si parla spesso interrogando gli altri. Eppure…
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Fedeltà, identità e collaborazione
Non è facile credere nel nostro mondo d’oggi. La verità che ci è rivelata da Dio in Gesù Cristo, agli uomini e alle donne del nostro tempo appare spesso un “discorso insostenibile”, a cui non si può chiedere a nessuno dei nostri sapienti contemporanei di credere. In Gesù Cristo e tramite Gesù Cristo, credere significa vedere e toccare: un modo di vedere più profondo, più vero e più sicuro di quello degli occhi; un modo di toccare più in profondità e un modo di afferrare con una stretta più salda di quanto si possa fare con le mani. Credere significa vedere la realtà al di là del visibile; significa toccare…
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Ascolta, per ricordare
In natura, non ci può essere vita senza nutrimento. Il cibo, di origine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, è stato vivente prima di essere consumato per mantenere in vita un altro essere, cioè noi. Oggi, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesù affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone l’ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo sangue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nell’ambito fisico. Noi viviamo così per sempre: il cibo è diverso, così come…
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Pane di vita
Siamo noi a cercare Dio o e lui a cercare noi? Ancora prima che noi cominciamo a cercarlo consapevolmente, egli ci attira a sé, come un innamorato, tramite Cristo.
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Incredulità e misericordia
Colui che segue Gesù con fede, che entra con Gesù nella comunità mediante il battesimo, che prende Gesù come modello e lo ascolta, troverà attraverso di lui la verità che calma la fame di vita. Quello che hanno cercato, presentito, e in parte riconosciuto i pensatori, i profeti e i nostalgici di Dio di tutte le nazioni e di tutti i tempi, raggiunge attraverso Gesù la chiarezza e la verità di Dio. Questa verità è presente e può essere colta nella parola e nell’esempio di Gesù, ma soprattutto nella sua persona.