La Via

La Via 22 marzo

SI MUORE UN PO’ PER POTER VIVERE (Gv 12, 20-33).download50

Voler vedere Gesù è una richiesta legittima.
Fu la richiesta dei Greci di cui ci parla il Vangelo di oggi.
È la richiesta di tante persone che cercano qualcuno o qualcosa che dia senso alla loro vita, a quel che accade.
Voler vedere Gesù significa voler trovare la verità, voler scoprire un tesoro prezioso, una luce che rischiari il cammino.
Ma quel giorno Gesù si nascose.
Non si concesse a coloro che lo volevano vedere.
È come se cogliesse una ambiguità in quella richiesta. Come se fosse il frutto di una pura curiosità effimera, come quando si vuol vedere un personaggio famoso.
C’era un pensiero, un presentimento nel cuore di Gesù: i Greci non avrebbero capito il messaggio centrale della sua persona.
Cercavano un vincente e Gesù parla invece di seme che muore.
Volevano un filosofo sapiente e Gesù narrava la follia della Croce.
Ci fa effetto un Signore che si nasconde, ma in fondo anche il seme è nascosto sottoterra.
Se non si nasconde, se non va a fondo non porta frutto.
Ed eccola la sintesi della vita di Cristo e di ogni vita che si dica autentica: noi siamo come un seme.

Più ci sacrifichiamo e più porteremo vita.
Gesù interpreta le nostre diverse esperienze e offre un criterio di discernimento a partire da ciò che è stata per lui la regola d’oro per sentirsi pienamente realizzato e glorificato: « Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna».
C’è un perdere che è un trovare.
C’è un morire, come quello del chicco di grano sepolto nella zolla oscura, che è una nascita.
E alludendo alla sua prossima fine, vede l’elevazione sulla croce come un ingresso nel mondo della gloria.
Star dietro a Gesù in questa logica non è facile.
Quei Greci erano in ritardo sui tempi.
E dove siamo noi?
Don Umberto e Don Stefano