L’economia al Centro

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“Ogni anno consumiamo un Pianeta virgola sei, un consumo inaccettabile, eco3uno sviluppo che occorre fermare”, cosi recita uno degli ultimi rapporti degli scienziati ONU. Ma davvero la decrescita è la strada verso la felicità? C’è chi parla di ecologia come nuovo stile su cui improntare la vita, ma ecologia e finanza possono realmente trovare un punto di incontro? Economia solidale, finanza etica
e decrescita felice saranno alcuni delle attuali tematiche che saranno affrontate in “L’economia al centro”, la serie di incontri aperti al pubblico organizzati presso il teatro del centro parrocchiale di Roveleto di Cadeo. Tre incontri che si terranno nei mesi di gennaio e febbraio patrocinati dal Comune di Cadeo, realizzati grazie al contributo della Parrocchia di Roveleto, di Banca Etica e dell’associazione GenitorInsieme. Un’iniziativa promossa da alcuni volontari della parrocchia, resa possibile anche grazie alla collaborazione del Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza e sostenuta dall’Istituto Comprensivo di Cadeo, Caritas Cadeo, e dalle associazioni Semi di Lino, “Aiutiamoci Insieme”e “Des Tecum”. Il percorso si apre domenica 18 gennaio alle ore 16.45 con lo spettacolo teatrale “Pop Economix Live Show”, che racconta in modo semplice, divertente ma puntuale la crisi globale che ci ha investito. Lo spettacolo rientrata
nel progetto POP ECONOMIX nato nel 2003 come percorso di informazione e animazione
culturale, frutto dell’incontro tra teatro, cultura economica e giornalismo; un progetto nato con la volontà di rendere l’economia un linguaggio accessibile a tutti, perché tutti possano fare scelte responsabili.
Domenica 1 febbraio alle ore 16.45 si prosegue con “Decrescita ed economia solidale” con l’incontro tenuto da Mauro Serventi e Mauro Bonaiuti che raccontano un’economia che mette al centro e le persone e le relazioni attraverso l’esperienza dei GAS (gruppi d’acquisto solidali) e i Distretti di Economia. Serventi è ingegnere, ex insegnante, presidente della cooperativa sociale “Garabombo”, fa parte del gruppo di lavoro per la formazione delle Reti di Economia Solidale in Italia; Bonaiuti è invece docente di Finanza Etica presso l’Università di Torino e cofondatore dell’Associazione per la decrescita, fa anche lui parte del gruppo di lavoro per la formazione delle Reti di Economia Solidale in Italia. Terzo ed ultimo appuntamento è venerdì 13 febbraio alle ore 20.45 con Francuccio Gesualdi che dialogherà con i presenti su “Cambiare il sistema”, la sua ultima pubblicazione edita nel 2014.
Gesualdi, è un attivista e saggista italiano, in gioventù allievo di Don Milani alla Scuola di
Barbiana, che oggi dedica il suo tempo nel coordinare e svolgere le attività del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa), un centro di documentazione che si occupa di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l’obiettivo di indicare le iniziative concrete che ciascuno può assumere, a partire dalla propria quotidianità, per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia e “malsviluppo”. Padre del consumo critico, Gesualdi analizza la crisi che ha trascinato nel fango il mito della crescita e dove più di metà della popolazione mondiale non ha un’esistenza dignitosa. Che cosa fare? La visione di Gesualdi è nitida: è necessario riorganizzare in modo complessivo e profondo l’economia e la società, perché le persone e le generazioni future contano più del Pil. Stop alla tirannia del “mercato” che, in nome di occupazione e stabilità, condanna a una crescita perpetua e sì a un’economia pubblica, al lavoro comunitario, con l’obiettivo del “benvivere” di tutti.

Articolo tratto dal “Nuovo Giornale” del 9 gennaio 2014