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Carmel Amici

CarmeloUna delle cose che più stupiscono (e incantano) di Teresa è la sua libertà. Libertà da quello che gli altri si aspettavano da lei, libertà di cambiare, di ricominciare. Una libertà non spontanea e improvvisata, una libertà sudata se è vero che, come scrive nel Libro della Vita, “ho sempre procurato di accontentare chiunque, anche se ciò dovesse pesarmi, tanto che, mentre tale inclinazione in altri sarebbe stata virtù, in me è stata un gran difetto, perché molte volte agivo sconsideratamente” (Libro della Vita). Eppure è una libertà guadagnata se nel ‘500, non oggi, ebbe il coraggio, lei, donna e monaca, di uscire dal monastero e fondare una nuova comunità…e poi un’altra…e un’altra…e un’altra fino a ricevere, forse neanche troppo inaspettatamente -almeno per quel che si poteva vedere dall’esterno- l’appellativo di “femmina inquieta e vagabonda” che oggi ripetiamo come la sua più attraente virtù: andariega.
Teresa andariega de Dios: Teresa nello schema della monaca -o comunque della donna- che stava in casa a filare non ci stava e se ne assumeva tutte le conseguenze. E decise inoltre che non era sufficiente che lo facesse lei, ma che anche gli altri dovessero avere la possibilità di conoscere quello che lei aveva scoperto: che ciascuno è portatore di un tesoro che non può rimanere nascosto, che bisogna guadagnare la libertà di scoprire e far emergere: “È tanto importante conoscerci, che in ciò non vorrei vi rilassaste, neppure se foste già arrivate ai più alti cieli “ (Castello interiore), perché, se no, è un “non vivere, un lottare contro un’ombra di morte” nella “schiavitù di dover vivere e trattare secondo le leggi del mondo” (Libro della Vita).
Teresa parla di ognuno di noi come di un castello luminoso, al cui interno vi sono milioni di stanze, alcune poste in alto, altre in basso ed altre ai lati (cfr. Castello interiore); parla della vita come di un viaggio alla scoperta di questa immensità che portiamo in noi, perché “Sì, sappiamo di avere un’anima, perché l’abbiamo sentito e perché ce l’insegna la fede, ma così all’ingrosso, tanto vero che ben poche volte pensiamo alle ricchezze che sono in lei, alla sua grande eccellenza e a Colui che in essa abita.” (Castello interiore).
Ci sembrava proprio un peccato, a questo punto, perdere l’occasione di andare a fondo…così abbiamo pensato di prenderci con Teresa questa libertà: uno spazio ed un tempo per fermarci, confrontarci, scoprire la bellezza del nostro castello, approfondire la conoscenza di noi stessi, dei beni che possediamo e di Colui che abita in noi. E, come Teresa, abbiamo provato a “fondare” una piccola “comunità” per intraprendere insieme il cammino: questo sono i CarmelAmici! Chi volesse unirsi a noi…è ben accetto! Vi aspettiamo!