La Via

La Via 1 giugno

CONTRAPPUNTO      (Mt 28,16-20)download50

Festa dell’Ascensione, festa della sproporzione.
Se considerassimo con attenzione le parole di Gesù nel Vangelo di oggi c’è da rimanere sconcertati tra l’immensità delle sue promesse, del compito affidato ai discepoli e la modestia di cornice esteriore in cui tutto questo avviene.
Io sono stato più volte nel luogo che la tradizione indica come quello in cui potrebbe essere accaduto l’episodio.
Un punto scosceso di una piccola collina sul lago di Tiberiade.
Pensando che da lì Gesù inviò i discepoli a tutte le genti e in tutto il mondo, effettivamente si avverte una sproporzione.
Se poi si aggiunge che anche dal punto di vista interiore la situazione non era ottimale (alcuni di loro infatti dubitavano), allora sembra proprio tutto assurdo: le parole sono solenni, il Signore è il Risorto e vivente, ma tutto il resto è ben poca cosa.
Forse proprio questa è la grande sfida del Vangelo: la fiducia che Gesù ripone in noi anche quando siamo noi i primi a non credere in noi stessi.
Di fronte alla Parola del Signore, al suo invito, a volte sentiamo affiorare il nostro peso, il nostro dubbio, le nostre perplessità: da queste situazioni non possiamo uscire con

un ragionamento, ma solo fidandoci e risottomettendoci alla potenza di Dio.
Questa modestia esteriore ci rivela tra l’altro lo stile di Dio: lì ci sono solo pochi discepoli, poveri, perseguitati, non troppo amalgamati tra loro.
Una cornice così semplice conferma la scelta di Gesù di rivelarsi ai piccoli e di nascondersi ai sapienti.
Solo il Signore infatti ha grandezza d’animo di occuparsi di persone poco interessanti e di trasformarle dall’interno, rendendole intrepide, libere e convincenti.
La promessa di essere con noi sino alla fine del mondo non lasciamola scivolare nei recessi della memoria.
Sentire di avere il Signore con sé, infatti, è una grazia enorme per affrontare qualsiasi sfida e difficoltà.

 

Don Umberto e Don Stefano