La Via

La Via 16 febbraio

AL CUORE DI TUTTO                         (Mt 5, 17-37).pdf50

 

 

Allora come oggi c’era in ballo una polemica.

Accusavano Gesù di essere un sobillatore, un sovvertitore della legge, uno che voleva cancellare i precetti di Mosè in nome di un fantomatico “spirito” che pareva più una giustificazione, un alibi per i propri comodi che una reale presenza di Dio.

L’accusa, manco a dirlo, era da parte di scribi e farisei.

A volte si può lasciar correre, altre volte no.

E questa volta Gesù reagisce, perché anch’egli non ha sempre pacificamente sopportato tutte le falsità dette su di lui.

Ecco come si spiegano le parole di inizio “non pensiate che io sia venuto ad abolire la legge”

Ed ecco pure come si spiegano le sei antitesi da lui presentate.

Da una parte sta la legge di Mosè, perentoria ed intangibile; dall’altra lo stile di Gesù, radicale e liberante.

Per essere più chiaro, parafraso la prima di queste antitesi: non uccidere.

La legge di Mosè puntava al minimo, perché non uccidere è il minimo.

Ma per Gesù uccidiamo un fratello anche con le parole, con l’insulto, con quelle frasi che lo cancellano dalla nostra vita.

Per questo siamo tutti omicidi?

Si capisce che Gesù va al cuore, non solo al cuore della questione, ma al cuore delle persone. Gesù con le sue parole scende laddove si prendono le decisioni vere, laddove nascono le emozioni e i sentimenti che orientano la vita.

Personalmente, più incontro le persone e più mi rendo conto che tutte le questioni sono questioni affettive;persino quelli che hanno problemi di soldi, hanno in realtà problemi nel profondo del cuore.

Con questa antitesi sembra quasi che Gesù dica: non puntare al minimo, ma fai il massimo! Cioè, non accontentarti del “non uccidere” ma cerca di avere il cuore buono anche nei piccoli gesti.

Quando ad una persona chiediamo il minimo è perché non la stimiamo. Se chiediamo il massimo è invece segno che conosciamo tutte le sue potenzialità.

Così è Gesù. Egli è colui che sa quanto valiamo veramente.

Per questo non dovremmo accostarci a quanto propone come se fossero l’ennesima occasione per sentirci fuori posto.

L’ennesimo dito di Dio puntato contro di noi.

Esse sono invece una buona notizia:

se interveniamo sul male quando i piccoli segni cominciano a manifestarsi riusciremo a vincerlo, perché è più facile sradicare una pianta quando è ancora un piccolo germoglio.

Se la lasciamo crescere è più difficile, ma non impossibile.

Dio ha scelto di aspettarci, perché ci ama.

 

 

 

don Umberto e don Stefano