La Via

La Via 19 gennaio

COMUNIONE DEI SANTI.                     (Gv 1,19-24).pdf50

 

 Da qualche mese siamo ormai diventati una sola parrocchia, la cui patrona è S. Teresa Benedetta della Croce.

Perché allora festeggiamo ancora S. Agnese? Perché festeggiare la Vergine del Carmelo, S. Carlo e S. Biagio?

Non perdono forse di significato queste feste? Non si rischia di fare dei doppioni?

C’è evidentemente un motivo pastorale a motivare le nostre scelte: non vogliamo cancellare la tradizione di ogni singola comunità.

Possiamo però coglierne anche un significato più profondo.

Il senso della vita di un santo è di mostrare Cristo presente, di indicare Lui, di indirizzare a Lui.

Così come fa il Battista nel Vangelo di oggi: egli non concentra le attenzioni su di sé, ma indica Gesù come Agnello di Dio e i discepoli lo seguono.

Se nella chiesa ci sono tanti santi è perché tante sono le vie e le modalità con cui ci si può avvicinare a Cristo.

Per questo vale la pena custodire e valorizzare la nostra relazione con loro.

Ognuno dei santi a cui siamo devoti e di cui conosciamo vita e opere ci offre una strada unica e originale su cui provare anche noi a incamminare.

Questo contatto soprannaturale si chiama “comunione dei santi”.

Non c’ è quindi solo il semplice fatto di celebrarli insieme, ma anche e soprattutto questo splendido regalo: poter sentire la loro vicinanza, il loro tocco spirituale; noi poveri peccatori e loro nella gloria del Padre.

Questo dono di grazia mi lascia sempre senza parole e a volte penso che se Dio avrà misericordia di me facendomi entrare in paradiso, sarà una gioia enorme poter finalmente vedere e conoscere coloro che ho invocato e pregato in vita.

Resta quindi da chiederci quale sia la strada che S. Agnese ci indica.

In occasione di questa festa,un amico di Fontana, Fabio, ha scritto le sue riflessioni confrontando l’esperienza di S. Agnese con quella di una amica entrata in monastero. Prendo in prestito le sue parole:

“Dio operava già nel cuore di queste donne, ma esse l’hanno cercato con più ardimento, con tutta l’anima e con la grazia dello Spirito Santo l’hanno trovato.

Hanno capito che quest’amore è veramente quello con la A maiuscola. Un amore libero, che non è pesante ma che si arricchisce per una vita più piena”.

 

Sono parole vere.

Dio riempie coloro che si svuotano per Lui;

Dio è accessibile per tutti coloro che sinceramente lo cercano.

In questa immensa schiera di santità, chiediamo di essere ammessi anche noi.

 

 

don Umberto e don Stefano