La Via 12 gennaio
La celebrazione del Battesimo del Signore prolunga quella del mistero dell’Epifania.
Si tratta di un’unica e comune manifestazione di Gesù: la pagina dei magi riguarda la manifestazione ai popoli lontani; la pagina del Battesimo quella ad Israele; poi ci sarà la pagina delle nozze di Cana come manifestazione al gruppo dei discepoli.
Il Signore rivela così, in modo completo, la sua gloria.
Rivela però anche la sua umanità, di cui la festa di oggi custodisce immagini preziose.
Gesù lascia Nazareth. E cosa fa?
Non si dirige subito a Gerusalemme laddove si affollano sacerdoti e scribi, ma sceglie invece il Giordano e le sue rive, patria di una bizzarra schiera di peccatori, emarginati, diseredati che cercavano nel Battesimo di Giovanni il riscatto e la salvezza.
Non un popolo di privilegiati quindi, ma un popolo di disprezzati.
A costoro e alla loro vita Gesù si associa.
Lo fa senza clamore e senza segni appariscenti.
Lo fa attraverso una immersione nell’acqua che significa condivisione piena, vicinanza assoluta e non distacco.
Lo fa come un qualsiasi altro uomo che ha bisogno di ricercare perdono e salvezza.
Non ne aveva in realtà bisogno, ma lo fece ugualmente.
Proprio per dire che questa è l’umanità vera: quella che sa ricevere un dono, quella che sa farsi povera e svuotarsi perché Dio la possa riempire.
A questo serve ripensare al nostro Battesimo proprio oggi;
il Battesimo nessuno se lo può dare da solo, anche Gesù ebbe bisogno del Battista.
Perché il Battesimo è puro dono di grazia.
Si discute se battezzare da bambini o da adulti come se discriminante fosse la scelta della persona.
Il Battesimo resta comunque un dono più che una scelta: Dio ci fa entrare in un cammino filiale con Lui in un legame che nessuna realtà potrà spezzare o interrompere.
Se noi adulti, quando ci ripensiamo, rivediamo anche la nostra infanzia non può che farci bene: senza quella fiducia, senza quello stupore, non si entra nel Regno dei cieli.
Immergerci nell’acqua e riaffiorare è come entrare nella morte e uscirne. Per questo il Battesimo è una rinascita e la fioritura in noi di un seme di vita nuova:
anche quando nel nostro animo albergano sentimenti negativi e ci sentiamo bloccati in realtà impossibili e in situazioni senza via d’uscita, guardiamoci intorno con gli occhi della fede: tutto, silenziosamente, ci parlerà di Vita.
Don Umberto e Don Stefano