La Via

La Via 12 gennaio

NASCONDERSI   (Lc 3,15-16.21-22).

Battesimo del Signore.

Con il Battesimo di Gesù siamo di fronte alla sua terza manifestazione.

La prima è stata il Natale, la seconda l’Epifania la terza è, appunto, il Battesimo.

Ciascuna di esse è caratterizzata da un iniziale nascondimento: la grotta di Betlemme è infatti luogo sconosciuto, così come la casa dove giungono i Magi.

Sconosciuto è il Signore stesso quando chiede di essere battezzato.

Egli infatti si nasconde, si mescola con i peccatori, pare privilegiare strategie di nascondimento piuttosto che vie mirate alla manifestazione clamorosa.

Questa scelta di Gesù non verrà capita.

Non la capiranno i suoi discepoli e non la capiranno gli scribi e i farisei: è intollerabile che il Messia non riveli la sua potenza e addirittura sia uno tra i tanti.

Gesù non difende la propria dignità.

Fin dall’inizio, confondendosi con i peccatori presso il Giordano, rimette la sua causa nelle mani di Dio; egli che trasse i figli di Israele dalle acque del mar Rosso, che trasse Noè dalle acque del diluvio, trarrà anche Gesù dalle acque del Giordano e lo proclamerà Figlio suo prediletto.

Gesù dà realizzazione in tal modo alla profezia del servo sofferente, di cui si parla nella prima lettura: egli certo proclamerà il diritto con fermezza, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra.

La sua fermezza non si esprimerà mediante la forza della spada.

Si affermerà invece mediante l’accostamento coraggioso a quanti sono ciechi e prigionieri; soprattutto a quanti sono peccatori.

Avvicinandosi così a coloro che vivono nelle tenebre e nell’ombra della morte, con molta delicatezza, senza confonderli con la dimostrazione della sua potenza o con il suo giudizio, annuncerà loro la misericordia di Dio.

Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.

Proprio grazie a questa delicatezza, potrà accostarsi a coloro per i quali è stato mandato.

Non sono venuto per i giusti — dice infatti — ma per i peccatori.

Don Umberto