La Via

La Via 13 ottobre

QUEI “NO” CHE PESANO  (Mc 10,2-16).

Mi ha sempre fatto pensare quella tristezza che rimane nel cuore del giovane ricco dopo aver detto di no alla proposta di Gesù di lasciare tutto e seguirlo.

Non era un azzardo: Gesù gli offriva un punto di appoggio stabile, cioè la certezza del suo amore.

È uno dei pochi personaggi del Vangelo infatti di cui si dice che Gesù lo amò fissando il suo sguardo su di lui.

Il Signore gli offriva ciò di cui aveva veramente bisogno: sentirsi amato.

Capita infatti che anche le ricchezze materiali siano una questione affettiva; nel rapporto con il denaro giochiamo il nostro cuore e la sicurezza che i soldi sono in grado di darci è un altro modo di sentirci bene, cioè sereni.

Proprio questa serenità Gesù offriva a quel giovane; avere forse una serenità ancora più grande, impagabile e senza prezzo.

Eppure … disse di no.

Fu uno di quei no pronunciati non a cuor leggero.

Uno di quei no che pesano perché ritornano prima o poi a bussare alla porta.

Accade quando diciamo no al bene e all’amore.

O alla giustizia e alla verità.

In genere dopo averli pronunciati sentiamo un certo disagio… ma poi cominciamo a crearci degli alibi o delle autogiustificazioni.

Ci diciamo che abbiamo fatto bene a dire di no, che la parola di Gesù non fa per noi.

Fino a che quel no non ritorna e delicatamente ci sussurra la domanda: “sei proprio sicuro di aver fatto bene?”

Spesso non si può tornare indietro; non si può recuperare la stessa identica situazione.

Ma il bene torna a cercarci di nuovo e il Signore busserà ancora una volta.

Allora quel no pronunciato può essere utile per non dirlo più; per non diventare persone che fanno il callo al rifiuto.

Dio infatti sa servirsi anche dei nostri errori.

Don Umberto