La Via

La Via 14 gennaio

SAMUELE   (1Sam 3,3-10.19).

Questa domenica vogliamo scrivere qualcosa a proposito della prima lettura.

Ci sono motivi autobiografici alla radice di questa scelta, ma probabilmente sono i meno importanti.

Più decisiva mi sembra la convinzione che questa pagina, tra le più note di tutta la Bibbia, contenga insegnamenti da non lasciar cadere.

Essi concernono il modo con cui Dio entra in contatto con ciascuno di noi e ci fa comprendere la sua volontà.

Samuele è un ragazzo.

Ciò significa che il suo cuore e la sua mente sono ancora sgombri, non sono pieni di tutti quei pregiudizi che, con il passare degli anni, si accumulano negli adulti e dai quali è poi molto difficile prendere le distanze.

Esiste infatti un sottile confine tra la sapienza del vivere che si acquisisce con il tempo e la chiusura mentale che ci porta a pensare, da adulti, di sapere già come stanno le cose.

Di fronte a tale chiusura, scambiata per saggezza, persino Dio non può nulla.

Vera sapienza sarebbe quella di custodire un cuore da ragazzi facendo il vuoto dentro di noi piuttosto che accumulando e rinunciando a considerare ciò che si è imparato come un dato che non può mettere in gioco.

Oltre a questa semplicità (anzi forse proprio per questa) Samuele cerca consiglio.

Ritorna più volte da qualcuno che può aiutarlo a comprendere cosa sta succedendo nella sua vita.

Perché in genere la semplicità si affianca ad una umiltà di chi sa che da solo non può capire.

E non può farlo perché non aveva ancora conosciuto il Signore (il testo dice esattamente così).

Eppure viveva nel tempio!

Si può frequentare la messa tutte le domeniche ma ancora non conoscere il Signore, pensando invece di conoscerlo appieno.

Per questo Dio si rivela a Samuele nel sonno; non durante una liturgia né durante una preghiera.

Dio sceglie un momento in cui la persona è passiva, senza alcuna azione particolare e senza essere protagonista.

Ci sono tempi della vita in cui ci sembra che nulla accada e che tutto si spenga.

In quei tempi, mentre noi non lo vediamo, Dio è all’opera e ci chiama.

Don Umberto