La Via

La Via domenica 10 marzo

pdf50PER CHI E’ IL PERDONO? (Lc 15, 11-32).
In questa arcinota parabola del padre misericordioso sembra che l’unico peccatore colpevole sia il figlio minore.
È lui il ribelle, lui l’anticonformista insofferente e godereccio
che se ne va, facendo soffrire tutta la sua famiglia.
Qualche volta dovremmo però leggere la pagina del Vangelo quasi ex-novo, cioè partendo da zero, senza precomprensioni giunte a noi della tradizione.
Proviamo?
Questo padre è il vero colpevole.
Se in una famiglia le cose non vanno, certo non si può addebitare solo ai figli il motivo di ciò.
Cosa fa questo padre per comprendere le ragioni del suo ragazzo? Cosa dice per tentare di capirlo e magari trattenerlo da un gesto che resta comunque grave? Nulla.
Non sembra poi un padre tanto riuscito.
Anche con l’altro figlio, quello maggiore , le cose non vanno benissimo.
Avrebbe avuto bisogno, ogni tanto, di una festa tutta per lui. Ma il padre? Niente di tutto ciò. Chi deve avere la sensibilità per entrare nel cuore dell’altro, il figlio o il padre?
E la moglie dov’è? Inspiegabilmente assente.
Sembra una decisione presa solo da quest’uomo, senza confrontarsi con nessuno.
A questo punto è lecito chiedersi chi abbia veramente bisogno di perdono.
E dovremmo risponderci che anche questo padre ha bisogno di perdono e che quando il figlio torna, è a lui, il papà, che viene data un’occasione di riscatto, una ulteriore possibilità di manifestare il proprio amore.
Senza volerlo, il figlio minore perdona il padre, lo rimette in gioco.
E perdonare i propri padri, i propri genitori, è una cosa importante: significa riconciliarsi con la propria storia, an-che nei suoi aspetti più faticosi e indigesti.
Così, tutti i personaggi della parabola hanno bisogno di perdono: il figlio ribelle e il figlio maggiore così duro e consumato dall’invidia, il padre arrendevole e la madre nella sua assenza.
Tutti sono accumunati da questa condizione di manche-volezza dinanzi alla quale sta Dio nella sua misericordia.
Dio è più in là, è più grande di ciascuno di loro: la misericordia infatti è quel clima spirituale nel quale tutti siamo immersi , unico fondamento saldo della nostra conversione.
Giunti alla quarta domenica di Quaresima dovremmo fare un punto sul nostro cammino e magari sentirci fuori posto, come persone mancanti perché troppo tiepide o insofferenti alla penitenza.
Sentiremmo allora che anche a noi è offerta una nuova chance: proprio come al padre imperfetto di questa parabola.
Don Umberto