Omelia 17 luglio

Nella tradizione cattolica e carmelitana in particolare, infatti, la Madonna del monte Carmelo rappresenta il “fiore più bello del giardino di Dio”, la Vergine purissima che possiede la bellezza di tutte le virtù, il perfetto modello di ogni vita contemplativa e in particolare la premurosa madre, sorella e patrona dei religiosi carmelitani e di tutti i fedeli che si impegnano a “salire il monte del Signore per stare nel suo luogo santo” sotto il segno dello Scapolare, foriero delle speciali promesse di salvezza eterna attribuite dalla tradizione alla stessa Vergine e simbolo di consacrazione a Lei.

Con questo titolo, la Vergine è dunque invocata come madre e decoro del Carmelo (da cui ebbe origine e fu promosso il culto) e di coloro che attraverso lo Scapolare ne vivono la spiritualità, sui quali – come la piccola nube apparsa ad Elia – riversa il torrente delle sue grazie e della sua protezione, nonché come “speciale conforto delle anime Purganti”, in relazione alle promesse legate allo stesso Scapolare.

La sua memoria liturgica è fissata al 16 luglio. Paolo VI la anno­vera tra le feste “celebrate da particolari famiglie religiose, ma che oggi, per la diffusione raggiunta, possono dirsi veramente ecclesiali” (Ma­rialis cultus, 8).
Omelia di don Umberto.