La Via

La Via 9 gennaio

Battesimo di Gesù.

IMMERGERSI DUE VOLTE

(Lc 3,15-16.21-22).

Il battesimo è un’immersione.

Ma quello di Gesù fu una duplice immersione.

Egli si immerse nella folla e poi nel rapporto con Dio Padre.

Anche se a prima vista non sembra essere centrale, è molto importante la prima immersione di Gesù.

Unirsi alla gente vuol dire condividerne la condizione, portarne i pesi, sperimentare le medesime situazioni senza pensare a sé stessi come distanti e separati.

Significa, in una parola, essere “nel mondo”.

La Chiesa tutta ha costantemente sentito il bisogno di rinnovare questa scelta per non correre il rischio di ridursi ad una setta, o ad una comunità elitaria.

È il senso della parola “cattolica” che significa universale: destinata a tutti perché vicina a ciascuno.

La Chiesa cattolica è quella realtà che non ha bisogno di opporsi a qualcuno per esistere e per sentirsi viva.

Questa immersione di Gesù con la folla non sarebbe possibile però se non ci fosse la seconda immersione, quella con Dio.

Gesù, nel momento del suo battesimo, si immerge nella preghiera, cioè nella comunione con il Padre.

In questa perfetta e costante unione con il Padre Gesù porterà avanti la sua missione pubblica di cui il battesimo è sorgente.

E questo è il messaggio per ciascuno di noi: senza unione spirituale a Cristo non ci si appassiona al mondo con verità e amore.

La nostra vita è costantemente immersa in impegni, lavoro, relazioni e tutto ciò che la occupa, anzi la ingolfa.

Le esperienze religiose vengono vissute a volte come un impegno in più o come una pausa, un’oasi per staccare dalla nostra quotidianità.

E così senza accorgersene procediamo a compartimenti stagni, come se fossero realtà distinte: la vita da una parte, la fede dall’altra.

Ma la nostra vocazione è unica.

L’immersione in Dio senza folla sarebbe un vuoto spiritualismo; l’immersione nella folla senza Dio un correre senz’anima.

Nel suo battesimo Gesù ha unificato queste due realtà.

Noi che siamo stati battezzati abbiamo ricevuto lo stesso dono: quella figliolanza divina che ci permette di amare Dio amando il mondo.

Don Umberto