La Via

La Via 1 ottobre

 ORIGINALI                     (Mc 10,2-16).

 “L’originalità è tornare all’origine”.

Sono parole di un grande architetto, Antoni Gaudì, quando guardando le sue opere in tanti mettevano l’accento proprio sulla sua originalità.

Intendevano questa parola nel senso di qualcosa di particolare, magari eccentrico, forse unico.

Lui no.

Realizzando le colonne di una chiesa come se fossero tronchi d’albero intendeva tornare alla Creazione.

E quindi a Dio.

Lo faceva sempre anche Gesù di fronte alle situazioni.

Perché spesso tutto dipende da qual è il punto di partenza.

Da dove parte l’amore di due persone, da loro stessi o da Dio che li chiama ad amarsi?

È di questo che tratta il Vangelo di oggi.

I farisei si accostano a Gesù con la loro rigida mentalità legalistica.

Il loro punto di partenza è l’uomo con la sua fragilità e vulnerabilità.

E siccome l’amore, se affidato alla pura forza umana è quasi impossibile, meglio pensare a come limitare i danni, disciplinando con regole e protocolli la fine di esso.

Gesù ha tutt’altra visione delle cose: per lui il punto di partenza è Dio.

L’amore è un dono suo; è lui che lo riversa nei cuori delle donne e degli uomini.

Se lo cerchiamo in noi stessi non lo troveremo.

Se lo cerchiamo in Dio allora sì.

L’appello di Gesù è allora quello a non ridurre ciò che è stato creato e donato da Dio alla nostra limitata capacità.

Cosa sa fare un bambino? Poco o nulla.

Eppure Gesù chiede di essere come loro: come chi riceve dal Padre ciò che gli è necessario per stare al mondo.

Esattamente così noi riceviamo l’amore.

Mosè si era adattato alla durezza di cuore del popolo e aveva concesso il divorzio.

Cosa c’è nel non adattarsi di Gesù alla nostra fragilità?

Il sogno infantile di un mondo irrealizzabile?

O la durezza di cuore di un giudice inflessibile?

C’è la fiducia nella forza di Dio che trasforma l’ombra di morte in aurora di vita.

E chi pensa e agisce così vive l’originalità fatta non solo del ritorno all’origine ma anche da una vita insolita e inconsueta.

Don Umberto