La Via

La Via 13 giugno

I PARADOSSI DI DIO

(Mc 4,26-34) 

Riprende quel periodo dell’anno che la liturgia denomina “tempo ordinario”.

E proprio per questo Gesù torna a parlare in parabole.

Le parabole attingono dalla vita ordinaria, ma descrivono lo straordinario di Dio.

Anche oggi la parabola del seme, così semplice e ovvia, contiene un passaggio paradossale:

il seme che spontaneamente produce frutto.

Qualsiasi agricoltore sa che non è sufficiente gettare un seme nella terra perché esso fruttifichi.

Occorre un lavoro umano paziente e vigile.

Ma questa parabola, come tutte le altre, non vuole esprimere come va il mondo, ma qual è la logica del Regno di Dio.

I discepoli di Gesù erano infatti passati da un iniziale entusiasmo ad una sorta di disincanto.

Ci si chiedeva come poteva essere accolto il messaggio del loro maestro senza imporsi, senza fare qualcosa di forte e spettacolare.

Di fronte a questa situazione l’immagine del seme utilizzata dal Signore li invitava a bandire inutili ansie o scoraggiamenti tipici di coloro che vogliono sempre avere il controllo di ogni situazione e che sono troppo avvezzi a misurare il valore delle loro azioni dai risultati immediati che ne conseguono.

L’opera di Dio non può essere valutata con criteri di mercato. Essa appartiene ad un altro ordine di idee.

I discepoli (e forse anche noi) faticavano a comprendere che Dio comincia sempre con poco, addirittura con nulla.

Ciò che in realtà conta non è la modestia degli inizi ma la fiducia che c’era nei loro cuori.

Se il seme è accolto dalla terra buona, prima o poi porterà frutto.

Se la Parola è stata seminata nei nostri cuori niente potrà pregiudicare la fecondità.

Il raccolto è garantito, nei modi e nei tempi che solo Dio conosce.

Il frutto del seme non dipende dalla nostra bravura o da chissà quale strategia.

A noi spetta mettere a disposizione tutti i doni di natura e di grazia, perché anche dal poco il Signore possa far maturare il frutto atteso.

Non ostacolare l’opera dello Spirito è cosa importante: tanto semplice quanto a volte difficile.

Ci conceda Dio di farlo.

Don Umberto