La Via 21 febbraio

LA RESISTENZA DEI LEGAMI

(Mc 1,12-15)

Al tema dell’Alleanza sarà dedicata la Quaresima che inizia oggi.

La parola alleanza è tra le più importanti di tutta la Bibbia; lo è, in fondo, anche di tutta la nostra vita.

Noi possiamo vivere grazie alle alleanze che riusciamo a sancire con gli altri.

L’alleanza in un legame, e i legami sono ciò che ci fa sentire vivi.

Anche Gesù viveva di legami e, proprio grazie ad essi, ha potuto resistere alle tentazioni del deserto.

L’episodio ci è familiare perché ogni anno lo ascoltiamo puntualmente all’inizio del tempo quaresimale.

L’alleanza di Gesù era anzitutto con Dio: non una semplice alleanza ma un rapporto filiale.

È questo legame che ha dato a Gesù la forza di respingere gli assalti di Satana: le lusinghe del potere, del successo e della ricchezza si sono infrante contro la certezza di essere amato da Dio e che ciò che il diavolo prometteva il Padre suo glielo avrebbe dato in modo più autentico e più profondo.

Io penso però che Gesù abbia respinto il male anche grazie ai legami che aveva con coloro a cui voleva bene, o meglio, anche grazie alla sua alleanza con l’umanità.

Come chi è in esilio resiste pensando a quando tornerà nei luoghi amati o chi è ammalato si fa forza pensando a coloro che ama, così Gesù ha detto “no” alle tentazioni perché in quel “no” c’era un “sì” all’amore per le persone che avrebbe incontrato.

Nel suo rifiuto di manipolare la realtà era già contenuta la garanzia della libertà dei suoi legami che mai sarebbero stati strumentalizzati ai suoi interessi.

E nel suo respingere la tentazione del successo c’era la certezza che sempre avrebbe cercato il bene degli altri anche a discapito del proprio.

I legami, se sono autentici, sono sempre salvifici: quelli con Dio e quello con gli altri.

Per questo dobbiamo difenderli, soprattutto in questo tempo.

E opporsi al distanziamento quando esso diventa non solo fisico ma anche interiore.

Perché “non c’è niente di più commovente su questa terra che prestare reciprocamente orecchio al cuore umano”. (M. Chagall)

Don Umberto

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