La Via

La Via 5 luglio

CONTRO LA STANCHEZZA
(Mt 11,25-30)

Quando si è stanchi le cose della vita si complicano.
Accade infatti che non si controllino le proprie reazioni o non si riesca a concentrarsi nel proprio lavoro.
A volte si attribuisce la colpa alle stanchezze di alcuni nostri errori; alle volte, più spesso, le cose stanno proprio così.
Si sente allora il bisogno di riposo; quasi di staccare da una vita che scorre su ritmi troppo frenetici, con impegni che si susseguono senza sosta.
Si dice spesso che il riposo sia la migliore medicina, ma anche le medicine servono contro la stanchezza.
Vitamine, ricostituenti e quant’altro ci aiutano a tornare tonici e ci ridanno energie perdute.
Gesù oggi nel Vangelo invita a sé tutti coloro che sono stanchi e affaticati.
Evidentemente però dobbiamo capire bene di che tipo di stanchezza si stia parlando.
È indubbio che a volte i tempi prolungati di preghiera o, ad esempio, i ritiri spirituali aiutino anche a ritemprare il corpo favorendo il riposo.
Ma non è di questo che si tratta oggi.
Gesù pronuncia queste parole all’interno di un discorso relativo alla mitezza, la sua mitezza, per la precisione.
E alludendo alla legge ebraica (nella sua pesantezza) messa a confronto con legge evangelica (nel suo giogo leggero).
La stanchezza quindi è da intendere come una condizione interiore, una sorta di stato d’animo che si produce in noi quando non prendiamo le cose con mitezza ma con una continua aggressività che genera tensione, insoddisfazione perenne e frustrazione.
La mitezza invece genera quella pace che permette di accogliere le cose come sono e così facendo trovare riposo.
Seguire Gesù è fare esattamente questa esperienza: non si tratta di accettare tutto a priori senza voler cambiare quel che non funziona o è male.
Si tratta di inserire se stesso nella scia di quel cambiamento che lo Spirito Santo sta già operando nella storia.
La legge del Vangelo, legge di libertà e non di oppressione, è lo strumento che Gesù ci ha messo a disposizione per maturare questa mite e riposante disponibilità.

Don Umberto