La Via

La Via 29 marzo

ANCHE SE MUORE VIVRA’ (Gv 11,1-45).

Anche se muore, vivrà, e chi vive non morirà.
Potenza eccezionale della fede in Gesù, che rende apparente ogni morte qui sulla terra nel senso più stretto del termine e che trasforma ogni malattia, anche mortale, non in un cammino verso la morte, ma in un’occasione per rendere gloria a Dio e glorificare il Figlio.
La risurrezione di Lazzaro che seguirà a questa dichiarazione di Gesù è solo un’illustrazione.
Anche se colma di gioia le due sorelle, anche se impressiona il popolo, anche se inquieta le autorità e costituisce il punto di partenza del complotto che porterà alla morte di Gesù, è meno importante delle parole che Gesù ha pronunciato con tanta solennità.
Gesù ha appena annunciato a tutti noi la sua morte e risurrezione e anche la nostra morte, del cui mistero ha svelato alcuni aspetti.
Infatti nessuno può sfuggire indefinitamente alla morte a meno di passare attraverso Gesù, come egli suggerisce, per giungere, ancora in lui, alla risurrezione.
Nessuno vi sfugge, nemmeno Lazzaro, oggetto di questa risurrezione, che è solo provvisoria, come tutte quelle che Gesù ha potuto compiere nella sua vita sulla terra: per la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Naim.
Tutti rimangono destinati alla morte della carne per poter beneficiare della risurrezione che è Gesù stesso.
Nonostante il miracolo che Gesù ha compiuto a suo favore, Lazzaro non è affatto privilegiato rispetto a noi.
Al massimo avrà potuto constatare nella propria carne qual è la forza delle parole di Gesù, ma in una carne rimasta quella che era prima, una carne che non è ancora il corpo spirituale che Gesù rivestirà al momento della sua risurrezione.
Per lo meno, grazie a Lazzaro oggi sappiamo che la malattia e la morte che ci attendono esistono solo per la gloria di Dio; che la nostra morte è semplicemente un addormentarsi nel mistero di Gesù; e che credere in Gesù è sufficiente per vivere eternamente a partire da ora.

Padre Andrè Louf