Lectio,  Luca

Luca

pdf50LECTIO DIVINA DI LC 7, 1-10
Il c. 7 inizia con il racconto di un centurione pagano, figura del pagano Abramo che, per la sua fede, diventò padre di tutti i credenti e deposi-tario della promessa. Dietro l’episodio c’è la storia della missione frut-tuosa tra i pagani, ai quali è passata la salvezza dei giudei (cf. At 18,6; 28,28). Non si tratta di un semplice fatto storico, che gli Atti ci descri-vono con grande attenzione (cf. soprattutto i cc. 10-15). Si tratta in-nanzitutto di una necessità teologica: se Dio è misericordioso, neces-sariamente ama i nemici e fa del bene senza interesse e perdona i di-sgraziati.
Qui si descrive cos’è e come nasce la fede: è fiducia assoluta nella po-tenza salvifica della parola e nasce gradatamente. Parte dall’estremo bisogno (v. 2) di uno che sente parlare di Gesù (v. 3a) e che spera che lui venga e intervenga (con la mediazione di Israele: vv. 3b-5); costata che lui è disponibile e viene (v. 6a); passa attraverso il senso di insuf-ficienza e indegnità (vv. 6b-7a); arriva infine alla sua maturità piena nell’espressione: «Di’ una parola e sia guarito il mio servo/figlio» (v. 7).
In queste tappe del centurione pagano, il lettore di Luca, proveniente dal paganesimo, riflette il proprio percorso di fede nella potenza della parola del Signore che l’ha salvato.
È importante sottolineare come il miracolo si compia in assenza di Gesù, per la fede di un pagano nella potenza della sua parola, udita solo indirettamente tramite mediatori israeliti. È la situazione dei pa-gani che giungono alla fede dopo Pasqua ascoltando la Parola, mediata da Israele. Se Gesù ha annunciato la salvezza ai poveri con la sua pa-rola, ora si vede che essa è efficace e opera anche in sua assenza, per chi l’accoglie con fede, in umiltà e fiducia.

PREGHIERA DEL TESTO
a. Entro in preghiera come al solito.
b. Mi raccolgo immaginando Gesù e i suoi che entrano in Cafarnao
c. Chiedo ciò che voglio: la fede nella parola di Gesù, che opera in me quello che ha operato allora, se la accolgo con fede.
d. Traendone frutto, vedo, ascolto e osservo le persone: chi sono, che cosa dicono, che cosa fanno e rifletto:
 ci sono in me pregiudizi nei confronti delle persone?
 contemplo l’umiltà del centurione
 e la sua fiducia nella potenza di Gesù
PREGHIERA CANTATA
Vogliamo salutare il dì che muore
per chiedere perdono al Creatore.
E pace e pace e pace a voi lasciamo,
salute e pace a voi che tanto amiamo.
E pace e pace e pace a chi è tornato,
al povero, al viandante, all’ammalato.
E pace a madre terra e pace al mare,
e pace a chi lontano ha da viaggiare.
E pace e pace e pace ai nostri morti,
salvezza e luce a te sincero porti.
E noi restiamo ora col pensiero
a Dio che ci fa suoi nel suo mistero
(dalla liturgia di Bose)