Francigena ragazzi

Francigena 2020

Walking together, camminando insieme.

I ragazzi di Roveleto alla Francigena 2020.

Accompagnamo i nostri ragazzi nel loro pellegrinaggio seguendoli con le impressioni a caldo riportate giorno per giorno nel diario che ci inviano la sera all’arrivo del trasferimento.
I dettagli e gli approfondimenti dei luoghi  li trovate nel libretto che potete scaricare.

Diario del cammino.

Primo giorno, lunedì 3 agosto :

da Lucca a Capannori (km. 20).

Dopo il ritrovo delle 9 al comune e il viaggio con qualche coda qua e là siamo arrivati a Lucca, prima volta per molti.
Abbiamo visitato gran parte della città nelle mura passando per la chiesa di San Michele e il duomo dove abbiamo rivolto una preghiera al volto santo di Lucca.
Dopo aver timbrato le nostre credenziali ci siamo incamminati verso Capannori.
Diversi chilometri (non nei paesaggi più belli della francigena..) ci hanno portato fino alla meta dove ci hanno accolto con grande ospitalità.
Una grigliata perfetta ha concluso la prima giornata insieme a tante chiacchiere insieme.

Filippo, Marco e Ricky.

Secondo giorno, martedì 4 agosto :

da Capannori a S. Miniato (km. 25).

Continua il nostro pellegrinaggio tra camminate e incontri serali.
Questa mattina, tra l’ombra del bosco e le strette vie del paesino , abbiamo percorso circa 13 kilometri ognuno con il proprio passo, ma tutti siamo giunti a metà del percorso che avremmo dovuto proseguire anche nel pomeriggio.
Infatti il dopo pranzo lo abbiamo impiegato in un altra camminata caratterizzata da salite un po’ faticose, ma il banchetto destinato a noi Pellegrini creato dalla popolazione locale, l’incantato convento di San Francesco e il suo panorama, ci hanno sicuramente ripagato degli sforzi finora compiuti. In questo luogo inoltre abbiamo avuto la possibilità di incontrare un’ associazione a noi finora sconosciuta: Nuovi orizzonti. Questi ragazzi ci hanno davvero toccato con le loro storie di vita che fino ad entrare in comunità erano spente e prive di gioia, ma grazie all’aiuto di operatori e soprattutto della fondatrice Chiara Amirante, sono in “viaggio” alla scoperta di loro stessi e la loro vita è attualmente concentrata al fine di dare e ricevere amore dalle persone più in difficoltà.
Sentendo queste parole non possiamo fare altro che prenderle come preziosi consigli e ragionare su noi stessi non solamente durante questa esperienza ma tenercele bene in mente anche una volta tornati a casa.

Alessia, Emma ed Elisa.

Giorno tre, mercoledì 5 agosto:

da San Miniato a Gambassi Terme (km 23).

Oggi è stata la camminata più difficile e lunga di questa esperienza alla scoperta della più antica strada che collega Canterbury a Roma.

Nonostante ciò, il paesaggio era mozzafiato; infatti siamo passati tra le vie delle campagne, gli uliveti e i vigneti contemplando la natura dei panorami toscani (e siamo anche riusciti a mangiare qualche grappolo d’uva e molte more).
Sebbene siamo partiti in gruppo, abbiamo proceduto per questo cammino anche in modo solitario, riflettendo sui salmi 95, 83 e il cantico (Is 2,2-5) recitati alla mattina e sulle testimonianze della comunità “Nuovi Orizzonti”.
Alla fine della camminata siamo giunti ad un ostello molto carino immerso in oliveti e piccole case di villeggiatura.
Leonardo Z., Nicoló, Maria Elena

Giorno 4, giovedì 6 Agosto 2020:

Gambassi Terme a S. Gimignano (14 Km)

Questa mattina abbiamo celebrato l’eucarestia alle 8 per poi incamminarci verso San Gimignano, un paese arroccato su una collina, distante 14 chilometri da Gambassi Terme, luogo in cui abbiamo sostato la notte precedente.
Il cammino è stato impegnativo perché la nostra meta si trovava sulla parte opposta della vallata. A metà percorso abbiamo sostato nei pressi del monastero della comunità di Bose dove abbiamo assistito alla testimonianza di un monaco. Dopo ciò abbiamo recitato dei salmi insieme ai monaci. Dopo il pranzo siamo ripartiti per giungere a destinazione. Una volta arrivati ci siamo sistemati negli alloggi per poi terminare la giornata con una cena presso al ristorante “Il Feudo”

Ziliani Riccardo, Rocca Diego, Michelangelo Faverzani.

Giorno 5, venerdì 7 agosto 2020: giornata di viste

Stamattina dopo la colazione ci siamo recati a visitare e pregare nella chiesa di S. Agostino, dove sono conservate le spoglie del Beato Bartolo, figura molto cara ai monaci del posto.
Dopo con i pulmini ci siamo spostati nell’abbazia di S. Galgano dove viene custodita la spada nella roccia, simbolo che ha probabilmente ispirato la leggenda di re Artù e il ciclo bretone.
Infine siamo giunti nell’abbazia di Monte Oliveto, dove abbiamo incontrato Marco, un ex parroco di Lugagnano entrato nell’abbazia come monaco col nome di Colombano Maria che chi ha fatto da guida e spiegato la sua nuova vita e l’arte presente legata a San Benedetto.

Luca Libiani, Marco Pradelli, Manuel Iacovaccio

Giorno 6, sabato 8 agosto 2020:

San Giminiano – Abadia Isola (23km)

Siamo andati avanti con il nostro percorso sulla via Francigena, da San Giminiano a Abadia Isola, percorrendo all’incirca 23 km. Per il pranzo ci siamo fermati all’interno di un boschetto dove abbiamo trovato un laghetto artificiale dove ci siamo rinfrescati e rilassati prima di rincominciare il percorso. Arrivati a destinazione i pulmini ci hanno trasportato all’hotel Alcide, dove abbiamo trascorso l’ultima notte. Per la cena ci siamo diretti in un ristorante all’interno del paese Abadia Isola chiamato Il pozzo dei desideri.

Giorno 7, domenica 9 agosto 2020: visita a Siena

Oggi è l’ultimo giorno di pellegrinaggio e finalmente si visita Siena. Dopo un’ abbondante colazione all’hotel, la messa e un viaggio di circa 20 minuti con i pulmini, arriviamo a destinazione. Visitiamo subito la Chiesa Cateriniana, dove Don Umberto ci fornisce le informazioni necessarie per la visita. Ognuno sceglie una tra le 17 bandiere delle celebri contrade di Siena; poi giungiamo a Piazza del Campo, dove scattiamo diverse foto tutti insieme. Per l’ora di pranzo, il gruppo si divide e alcuni optano per un pasto leggero, mentre altri assaggiano prodotti tipici locali. Concludiamo visitando tutti assieme il meraviglioso Duomo di Siena e ammiriamo le varie opere realizzate dai più grandi artisti toscani dell’epoca, tra cui la “libreria Piccolomini”, il mosaico del “Massacri degli Innocenti” di Matteo di Giovanni, e il “Pulpito” di Nicola Pisano. Usciti dal Duomo, il Don e gli educatori regalano a ciascuno di noi un ricordo decorato con la contrada che abbiamo scelto, una breve dedica e le loro firme. Infine torniamo ai pulmini e trascorriamo un viaggio tranquillo con una nuova esperienza nel cuore.

Questo ultimo “reportage” conclude la settimana di pellegrinaggio.

Dopo una settimana passata così possiamo dire che aveva ragione quel tale che disse “la bellezza salverà il mondo”.

Valentina Pradelli, Matteo Modè, Jacopo Mocchi, Mattia Libiani

Nel logo è presente una strada, appunto per via del tema del pellegrinaggio.

– La strada ha la forma della croce, per evidenziare la religione cristiana, ma i raccordi con la strada principale, vogliono significare che, chiunque volenteroso, può unirsi a questo cammino: la religione non esclude nessuno, ma al contrario accoglie.

– Le persone vanno incontro al Sole, astro che sta nei cieli, che raffigura simbolicamente nel logo Dio.

– Il gruppo di persone conta 12 membri: a raffigurare la comunità cristiana, è quindi il numero degli apostoli, un numero sacro e simbolico delle scritture perché multiplo di 3.

– I raggi solari uniscono il sole (Dio) con la Terra (luogo di pellegrinaggio). Divinità e il popolo di fedeli sono sempre in contatto.