
La Via 9 aprile
GIORNI SPECIALI. (Mt 26,14-27,66).
Si corre il rischio di dare il nome di “santa” ad una settimana che poi resterà come tutte le altre.
È un pericolo reale.
Il pericolo del continuare a correre senza fermarsi a pregare più del solito.
Il pericolo di celebrare sì, ma solo per devozione, quasi senza capire.
O il pericolo di considerarlo un preludio a giorni di riposo, una occasione per andare in vacanza.
Ciò che potrebbe essere vacante in realtà è il nostro cuore, la verità della nostra persona e del nostro incontro con il Signore.
Perché se c’è una domanda che il racconto della Passione ci suscita è proprio questa: chi sono io?
Chi sono io, davanti al mio Signore?
Chi sono io, davanti a Gesù che soffre?
Un discepolo che si addormenta o un traditore?
Uno che si tiene a distanza e se ne lava le mani?
O uno che piange sotto la croce?
Lo sappiamo ormai che i primi cristiani la chiamavano la “settimana autentica”.
Forse avevano capito che autentici dobbiamo essere noi.
Per non correre il rischio di una settimana come tutte le altre.
Don Umberto

