La Via

La Via 30 ottobre

DISORDINE DIVINO (Lc 19,1-10)

Se leggendo questo famoso brano evangelico noi volessimo fare come il protagonista Zaccheo, allora dovremmo sgombrare il campo dalle distrazioni per concentrarci unicamente su Gesù.
C’è grande folla attorno a Lui; c’è consenso, approvazione in parte curiosità.
Ma questa folla, che pure era venuta per applaudirlo, all’improvviso cambia umore e comincia a mormorare.
“Tutti mormoravano” dice il testo, nessuno escluso.
Che l’idea di folla esprima generalmente le qualità più basse dell’animo umano lo sappiamo; ma un cambiamento così repentino dovrà pur avere una forte spiegazione.
Qual è la causa della contrarietà della folla? Quale il motivo della sua irritazione?
Il fatto che Gesù fosse andato ad alloggiare da un peccatore.
Un gesto così scompagina l’ordine delle cose, scompiglia la verità più sicure su cui la vita di molti si appoggiava.
Era un ordine che supponeva una divisione netta in buoni e cattivi. Il mondo diviso in bianco e nero. Tra persone per bene e persone non affidabili.
Gesù si sottrae a questa logica evadendo le aspettative che la folla ha su di lui.
E lo fa da persona pubblica, da maestro (rabbi).
Egli dovrebbe confermare l’ordine stabilito e non sovvertirlo.
E invece no. Niente di tutto ciò.
Gesù ama la libertà come il vero e supremo bene anche di fronte alle attese di tutti.
Ama la sua libertà, il suo bene, o quello di Zaccheo?
Infrange l’ordine stabilito per un capriccio, per testardaggine o perché quello è l’unico modo per salvare Zaccheo?
La risposta ciascuno di noi può darla.
Ci sono situazioni in cui è necessario deludere le aspettative, sottrarsi alle attese, persino creare malumori: quando c’è in ballo un bene più grande che altrimenti andrebbe perduto.
Probabilmente anche Zaccheo fu contagiato dalla vita di Gesù. O forse, più semplicemente, era già abituato alle critiche e alle mormorazioni su di sé.
Tanti avranno pensato che se davvero rispettava Gesù non avrebbe dovuto metterlo così a disagio, non avrebbe dovuto esporlo ad una situazione così incresciosa.
Ma troppo grande era l’occasione di poter stare con il maestro e di poterlo accogliere in casa sua.
Mi immagino allora Zaccheo reagire con l’unica risposta adeguata: una bella alzata di spalle.

Don Umberto