La Via 22 maggio

COMUNICAZIONE E COMUNIONE (Gv 16,12-15)

Gesù non ha detto tutto quello che aveva da dire.
Nemmeno ai suoi, nemmeno a quelli che gli erano più intimi.
Non avrebbero saputo portarne il peso, dice il testo evangelico di oggi.
Ci sono stati, quindi, anche i silenzi e le cose non dette, nel modo di comunicare di Gesù.
Pare di ritrovare, in Lui, ancora una volta, una delle costanti della vita:
non si può pigiare nella mente degli altri la verità a furia di moltiplicare le parole.
Le cose più importanti hanno bisogno di silenzio, di spazi e tempo vuoti, dove agisce lo Spirito.
Solo Lui può istruire i cuori su ciò che gli altri, anche vicini, non ci dicono.
Oggi invece pare che sia necessario parlare, urlare, e farlo sempre, anche a vanvera.
Un amico questa settimana mi ha regalato un libro.
In apertura una frase lapidaria di p. David Maria Turoldo: “il nostro è un tempo senza silenzio, e quindi senza scampo”.
Se c’è troppo pessimismo non so;
certamente c’è verità.
Forse tra le cose che Gesù non disse ci fu il mistero della Trinità. Troppo complesso portarne il peso per la mente dei discepoli. Anche per noi, a dire il vero, che restiamo sempre tentennanti il giorno di questa festa.
Procediamo cautamente di fronte a questo mistero. Una cautela che però non ci impedisce di raccogliere una preziosa riflessione sul legame che intercorre tra Padre, Figlio e Spirito Santo.
È un legame d’amore, un reciproco donarsi completamente.
Ciascuno offre se stesso all’altro,ciascuno si espropria di sé ma non smarrisce la sua identità.
Questo è il grande segno della Trinità.
L’amore, l’offerta di tutto ciò che siamo non ci fa perdere noi stessi, ma addirittura ci rinsalda, ci rinvigorisce.
Forse proprio su questo scoglio si arenano tante dinamiche affettive e tante scelte di volontariato: pare che, a far dono di sé, si perda la propria libertà, la propria personalità, il proprio mondo.
Ma nella vita spirituale non è così
Le leggi dello Spirito sono contrarie alle leggi della materia.
Nella vita dello Spirito ci si arricchisce donando e povero è colui che non fa dono di sé
Nelle realtà materiali quasi sempre è il contrario.
Ci conceda, la Santissima Trinità, di entrare in quest’ottica di vita.
Don Umberto

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