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Omelia domenica 21 giugno
Gesù salva la sua Chiesa da tutte le tempeste che minacciano di farla affondare. Gesù non rimprovera il fatto che non lo si sia svegliato subito, ma biasima invece la mancanza di fede. Bisogna pregarlo, e pregarlo con fede. La paura di morire, che è negativa, viene allora sostituita dal timore di Dio, che è l’obbedienza dei fedeli al loro Salvatore. Questa è la nostra situazione: la debolezza della nostra imbarcazione trae forza dalla presenza di Cristo: egli ci fa passare.
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Omelia sabato 13 giugno
Una volta seminato nel cuore dell’uomo, il regno di Dio cresce da sé. È una meraviglia di Dio tanto grande e tanto bella quanto grande e bella è la crescita delle piante, e tanto misteriosa quanto misteriosa è la trasformazione di un bambino che cresce e diventa uomo. Così la crescita del regno di Dio non dipende dalle forze umane; essa supera le capacità umane poiché ha in sé un proprio dinamismo. Questo messaggio è un messaggio di speranza, poiché, adottando una prospettiva umana, potremmo dubitare del trionfo del regno di Dio. Esso si scontra con tanti ostacoli. Esso è qui rifiutato, là respinto, o, in molti luoghi, sconosciuto del…
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Omelia domenica 7 giugno
L’eucarestia che celebriamo, veneriamo e riceviamo è come il pane per il viaggio. Ne abbiamo bisogno come Israele ebbe bisogno della manna nella sua peregrinazione nel deserto. Perché noi siamo uomini e donne del viaggio, un viaggio mai concluso. Non ci possiamo fermare, pena il perdere qualcosa di bello che Dio ha in serbo per noi. A volte viviamo come se fossimo in un approdo; come se avessimo davanti una ideale collina che chiude l’orizzonte facendoci da schermo. Ma se quella collina la salissimo scopriremmo panorami che non eravamo capaci di immaginare prima. Ecco, il pane eucaristico ci è dato per salire su quella collina scrollandoci di dosso pigrizia, neghittosità,…
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Omelia domenica 31 maggio
Oltre al piccolo segno di croce, più tardi (verso il X secolo, forse inizialmente nell’ambiente monastico) fu introdotto nella liturgia il grande segno di croce. Probabilmente l’uso non-liturgico di questo gesto esisteva già dal V secolo. Esso si traccia portando la mano destra alla fronte, poi al petto (o anche al ventre) e infine alle spalle. Il gesto viene spesso accompagnato da una formula di preghiera. Una di queste è l’antichissima formula evangelica – invocazione trinitaria: In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen, cioè “nel nome del Padre (testa), del Figlio (petto) e dello Spirito Santo (spalle). Amen (mani giunte sul petto)”; tale formula di orazione unita inscindibilmente…
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Omelia domenica 24 maggio
La ricorrenza della Pentecoste è diventata un appuntamento fisso del calendario liturgico, è detta anche Festa dello Spirito Santo e conclude le festività del Tempo pasquale. La festa di Pentecoste cade di domenica ed è celebrata non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche dalla Chiesa ortodossa e dalle chiese protestanti. Che Pentecoste sia nata nel periodo apostolico è dichiarato nel settimo frammento attribuito a Sant’Ireneo. In Tertulliano (De bapt. xix) la festa appare già ben definita. Il pellegrino gallico ci dà un resoconto dettagliato del modo solenne in cui veniva osservata a Gerusalemme (Peregrin. Silviæ, ed. Geyer, iv). Le Costituzioni Apostoliche (V, xx, 17) dicono che Pentecoste dura una settimana,…
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Omelia sabato 16 maggio
Il tempo che finisce è quello della vita terrena di Gesù, della vita che Egli ha condiviso con tutti i nati di donna. E il tempo che rimane è quello della sua presenza, ogni giorno, nei loro cuori. Senza la vita terrena non sarebbe stato possibile neppure questa nuova presenza. Anche noi ci troviamo spesso a che fare con l’idea del tempo che finisce. Probabilmente l’affanno che tanto facilmente caratterizza il nostro modo di vivere è il riflesso di questa segreta convinzione, che il tempo sia sempre scarso e destinato a finire prima che possiamo portare a termine la nostra opera. Accettiamo con fatica questa finitudine e a volte la…